I tifosi e gli ultras della Massese sono stati nuovamente sfrattati dall’area dello stadio. Avete capito bene; non che non possano andare regolarmente a vedere la partita della squadra del cuore o che non possano ritrovarsi nel parcheggio o sugli scalini della tribuna, ma non hanno più un posto chiuso in cui stare e passare il pomeriggio. Fino ad oggi, infatti, tifosi e ultras si davano appuntamento al gazebo, costruito al confine col campo scuola. Una baracca in legno, rivestita in plastica, senza permesso è vero, ma l’unico posto al coperto in cui avevano messo anche un tavolo e delle sedie. Un punto di ritrovo per ripararsi dalle piogge invernali e dove parlare di Massese e della politica della città. Ma anche per giocare a carte, passare qualche ora e la domenica, prima delle gare casalinghe, mangiare tutti insieme. Una scelta obbligata visto all’interno dello stadio non c’è né un bar né un’altra attività simile. Ma oggi, in occasione del taglio dei rami pericolanti dei pini, quel gazebo, il terzo realizzato in circa due anni, è stato demolito su ordinanza della polizia municipale per occupazione abusiva del suolo pubblico e tutto ciò che si trovava in quello spazio – tavoli, sedie e grill – portati via. E questa volta non potrà essere ricostruito pena una denuncia. Da tempo i tifosi bianconeri chiedono all’amministrazione la costruzione nel parcheggio di un prefabbricato che funzioni da bar e punto di ritrovo; l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Brizzi avrebbe promesso entro il 12 dicembre l’utilizzo di quello del campo scuola, ma a detta dei tifosi, pare che il gestore non ne voglia sapere. Un’altra soluzione sarebbe l’apertura quotidiana del chiosco interno allo stadio che viene aperto durante le partite. Intanto, i circa 50 tifosi che si riuniscono giornalmente, si appellano all’assessore Gabriella Gabrielli a cui chiedono un incontro e un sopralluogo allo stadio prima di domenica.