“Fa piacere prendere atto che finalmente sia stata riportata alla ribalta una tematica sulla quale eravamo già intervenuti”, così il coordinamento carrarese del pdl commenta l’attacco alla gestione degli agri marmiferi del sindaco. Musetti, dal canto suo, propone al primo cittadino d’istituire una commissione d’indagine consiliare sul Nero alle cave. E definendo i concessionari “nababbi del marmo” affetti da una cronica frode fiscale: “Una vera e propria catastrofe economica per la città di Carrara”, accusa il consigliere de La Destra, “un odioso tipo di evasione tributaria, per giunta mai punita dalla giustizia fiscale”. Ciò, avanza Musetti, non troverebbe riscontri neanche nei libri contabili dei commercialisti di “Cosa Nostra” stile Chicago anni ’20. Il Pdl invece ricorda la propria proposta di alcuni mesi fa: favorire una maggiore partecipazione della collettività agli utili provenienti dall’escavazione del marmo, proprio perché, ricordano, verrebbero realizzati a partire dalle risorse provenienti da proprietà di tutti i cittadini. “Nel nostro programma”, sottolinea il comunicato, “sostenevamo come il Comune dovesse tenere una contabilità separata a proposito degli utili provenienti dal settore lapideo e render conto con precisione ai cittadini di come vengono impiegati quei soldi”. Quelli definiti da Musetti “stravaganti imprenditori” non si renderebbero conto, secondo il consigliere, di far danni a loro stessi ed ai loro colleghi e, determinando il costo totale del valore del materiale, scevro di tassazioni non pagate e non denunciate, disprezzerebbero e svaluterebbero tutto il marmo di Carrara. La preoccupazione del Pdl invece è che l’attacco di Zubbani abbia manifestato simile “sensibilità” solo in seguito all’esigenza di tappare nuovi buchi di bilancio ed in particolare quei tre milioni di euro derivanti dai ricorsi persi a causa di una manifesta incapacità di gestione giuridica dei tributi. Se allora Musetti propone l’istituzione di una commissione d’indagine, dal Pdl si afferma: “se si deciderà di proseguire su questa strada per garantire alla collettività un ritorno economico, noi non potremo che essere sulla stessa linea, fermo restando che i maggiori introiti andranno spesi con una oculatezza ben diversa e nell’esclusivo interesse di tutti i carraresi”.