Lo UAAR, Unione Atei Agnostici Razionalisti di Massa Carrara, di concerto col Coordinamento nazionale, aderisce al BarCamp “Convivere con la diversità”, sottolineando l’importanza dell’evento organizzato da Arci ed Associazione radicale La Conca. Partecipando all’iniziativa l’unione auspica di  poter contribuire ad  evidenziare quegli  influssi, considerati negativi, delle religioni e del clero delle diverse confessioni sulle libertà individuali, sui diritti civili, così come quella che giudicano una sostanziale passività da parte dello Stato Italiano e delle sue Istituzioni di fronte all’ingerenza crescente del Vaticano. “Le libertà sessuali, i diritti civili dei generi “diversi”, la libera espressione del pensiero e la possibilità di manifestare  stili di vita e di pensiero “fuori” dai canoni ufficiali”, affermano i rappresentanti dello UAAR, “sono e saranno sempre al centro della nostra attenzione”. E’ con questo spirito che l’UAAR afferma di aver promosso campagne per l’affermazione delle unioni civili, affinché i Comuni italiani prendano atto della presenza e della volontà di un numero crescente di cittadini che intendono con-vivere secondo il loro orientamento sessuale, i loro principi, in base alla loro scelte e alle loro opinioni. Questa sarebbe quindi una delle ragioni per le quali la manifestazione dell’11 settembre assumerebbe per l’unione particolare importanza. In questo frangente inoltre lo UAAR coglie l’occasione per ricordare alla provincia e alle amministrazioni comunali la necessità di predisporre i registri delle unioni civili. “Sarebbe questo”, afferma, “un atto di civiltà, di emancipazione e di rispetto dei propri cittadini. Considerando l’aumento a livello europeo dei crimini e delle violenze contro gli omosessuali, c’è da rabbrividire al pensiero della similitudine da quanto compiuto da Hitler contro omosessuali, ebrei e rom”. Auspicando che l’Organizzazione Mondiale della Sanità faccia propria la battaglia della Francia, primo Paese al mondo ad aver tolto nel 2009 la transessualità dalla lista delle malattie mentali, lo UAAR Chiede ai credenti, in particolare ai responsabili religiosi, di disapprovare l’omofobia e di prendere posizione pubblica e chiara in merito, in particolare quando si tratta di violenze e discriminazioni commesse in nome di un Dio, quale che sia.