Benedetti? Non entrerà mai nel gruppo consiliare di Massa”. Voleva aspettare di leggere cosa avevano avuto da dire ufficialmente i vertici locali del suo partito in merito a questo ingresso, definito così “bizzarro”, ma poi il capogruppo del PdL di Massa Corrado Amorese ci anticipa quello che sarà  meglio precisato in futuro: “Nessuno di noi sapeva che Benedetti aveva preso la tessera del PdL- dice Amorese-; quello della tessera è comunque un dettaglio, la cosa grave è che non ci sono stati incontri per definire insieme la cosa. É un percorso che non porta a nulla. Una manovra per posizionare posti in consiglio comunale quando da qui a tre anni forse non ci saranno le stesse possibilità per tutti. Benedetti non entrerà nel nostro gruppo consiliare per tre motivi principali: il primo è che riteniamo la politica una cosa seria e i partiti non sono pullman da cui si sale o si scende; poi non dimentichiamo che nel 2008 si è fatto eleggere come candidato contro il PdL e infine noi siamo un gruppo coeso e non abbiamo motivo di cercarci tensioni interne”. Amorese è lapidario e non transige: Benedetti non avrà vita facile in consiglio, voterà come consigliere del PdL ma esterno al gruppo consiliare, “un caso del genere si era presentato anche a Livorno- dice Amorese- e ci fu solo tanta confusione. Alla fine dovettero tutti rientrare nei ranghi. Quello che succederà anche a Massa”. Al gruppo consiliare di Massa suona strano che dal Direttivo provinciale non siano mai arrivati spunti di riflessione per stabilire un percorso a cui aderire o meno. Scelte calate dall’alto? Voci di corridoio danno i vertici regionali non poco in subbuglio per tutti questi nuovi ingressi