Insieme alle altre situazioni considerate a rischio dall’associazione di tutela del paesaggio, anche quella della costa di Massa e Carrara è finita in un corposo dossier e nella mappa che l’associazione nazionale di Italia Nostra ha redatto, per segnalare i tratti di litorale a rischio di erosione e speculazione. Tutto il materiale è stato poi oggetto di una conferenza stampa svoltasi il 21 luglio scorso a Roma: come accadde per le Alpi Apuane quindi, adesso anche la costa della provincia sarebbe diventata un caso nazionale. Soddisfatte le sezioni locali dell’associazione che hanno visto inserire il progetto Caltagirone nella lista dei 6 porti turistici destinati a “mangiare” la costa della penisola italiana. All’interno del dossier viene ripercorsa interamente la storia di un progetto accarezzato da decenni: quello appunto, di costruire un porto turistico a cavallo tra i comuni di Massa e di Carrara. Si tratterebbe, secondo il documento, che ripercorre le bocciature ministeriali e amministrative, di una speculazione riproposta da tempo. Un impatto devastante e irreversibile che ricalcherebbe il Piano Regolatore Portuale del 2001, già respinto da tutti gli organi di controllo territoriali e statali per incompatibilità ambientale, socio-economica ed idrogeologica. Stesso parere inoltre, offrirebbe il Decreto dei Ministero dell’Ambiente e dei Beni Culturali del dicembre 2002 e dalla sentenza del TAR del Lazio del 2007. Ma la documentazione non si ferma alla mera ricostruzione storica della vicenda, bensì si spinge a giudicare pesantemente tutte le modalità previste dal progetto e dalla concessione, sostenendo che se grandi società e fondi immobiliari farebbero affari grazie anche a imprenditori locali, gran parte dei cittadini non condividerebbe le valutazioni ottimistiche della politica locale: “Le potenzialità, quelle speculative, abbagliano gli amministratori delle due città, e non soltanto loro”, si legge nel dossier che passa alla descrizione del progetto, “posti barca e attività cantieristiche si concentrano a Carrara mentre, in territorio massese, là dove sorgono pinete storiche, una torre di 8 piani, che accoglierà appartamenti ed alberghi, altri appartamenti distribuiti su 4400 metri, uno Yachting Club di 450 metri, residenze a 3 piani lungo le banchine ed anche un eliporto; infine la “food court” con ristoranti, self service e bar, oltre ad una banchina chiamata movida per i giovani, una piazza di 14 mila metri per attività varie e una di 5 mila infine, su due piani”.