“Come Radicali avevamo già chiesto l’istituzione dell’Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati nel Comune di Carrara, e ciò, con l’avvallo di alcune centinaia di firme dei cittadini. La proposta però, venne bocciata con voto unanime, in conferenza dei capigruppo”. “Conoscere per deliberare” è il motto dei radicali carraresi, che esprimono la volontà di offrire all’elettore, la possibilità di conoscere l’operato di ogni singolo consigliere ed assessore. È in questo senso che andrebbe la decisione di chiedere l’accesso agli atti, consentito da una legge del 1982 2d anche da una successiva, del 1990. Estrarre copia delle dichiarazioni in possesso dell’Amministrazione, con particolare riferimento agli ultimi 3 anni, con l’intento di conoscere, dei politici cittadini, ma anche di dirigenti comunali ed amministratori delegati di enti pubblici e partecipati, il possesso di beni, le azioni di partecipazione a società, l’ultima dichiarazione dei redditi, nonché le spese elettorali. Sarebbe necessario, secondo i Radicali, che definiscono la loro una rivoluzione gandhiana, se il Comune ottemperasse ai propri obblighi sanciti dalla legge. “Intendiamo pungere nel vivo l’operato della politica”, sostengono, “perché il cittadino smetta d’essere un mero cliente delle amministrazioni, ma suo soggetto, protagonista ed attivo”