Fu lo sfratto agli anziani coniugi di Caina dello scorso aprile a dare il via alla querelle intercorsa tra l’assessorato al sociale del Comune di Carrara e l’avvocato Castro cui si erano rivolti, tramite l’Unione Nazionale Mutilati e Invalidi per Servizio. Il legale chiese all’Amministrazione la sospensione del provvedimento adducendo vari motivi di illegittimità e sottolineando il preoccupante stato di salute dei due anziani: entrambi impossibilitati a camminare, uno affetto da una grave forma di diabete e l’altro da demenza senile. In Maggio però il Comune emise comunque ordinanza di sgombero, sospeso poi per 15 giorni in seguito all’intervento del consigliere Vinchesi. Fu allora che l’Assessore Bernardi decise d’intervenire sulla stampa, sostenendo che, sia Vinchesi che Castro, stavano chiedendo raccomandazioni all’Amministrazione. Dopo che il legale respinse le accuse, Bernardi proseguì nella sua campagna che, il legale giudica fortemente diffamatoria: al professore di di diritto amministrativo al Ceida di Roma, l’assessore consigliò, nuovamente tramite stampa, di effettuare un corso di giuridico amministrativo di recupero, dichiarando inoltre d’essere in possesso di una lettera che il legale avrebbe indirizzato a palazzo comunale per raccomandare i due coniugi. Il risarcimento, per danni morali, esistenziali e alla propria immagine che oggi Castro chiede all’assessore è pari a 300 mila euro. Il legale afferma di essere stato tacciato di ignoranza ed incompetenza, nonché di essere stato considerato corruttore di organi pubblici. “Disappunto e stupore a tal punto”, conclude, “che della vicenda verrà informata l’Associazione forense Avvocati&Avvocati della quale faccio parte, per valutare l’opportunità di costituirsi anch’essa parte civile”.