Se Caffaz e Martini si affrontavano vivacemente prima dell’inizio della seduta di Consiglio forse, una ragione c’era. Il punto infatti, la priorità degli argomenti ma non solo, chi deve leggere il documento stilato dalla commissione dedicata a Progetto Carrara e, quindi Strada dei Marmi? Presidente, Ilari, dell’opposizione, ma si vuole che il documento venga letto da Martini, maggioranza e neppure componente della Commissione. Discussioni in privato e movimenti strani, alla fine, dopo il turbinio creato dalla discussione sul garante si affronta la questione Strada dei Marmi, presente la società con il presidente Dell’Amico e proiezione del filmato. Alla fine, documento di valutazione dei lavori, resoconto si noti, la cui lettura era stata più volte rimandata durante precedenti consigli comunali. Peccato però che la relazione non valuti del tutto positivamente l’opera. La scelta delle vie d’esodo sospese sarebbe stata dettata da questioni economiche e di ciò si era già parlato, il tasto dolente risiederebbe però nel fatto che da una simile soluzione ne risentirebbero i parametri di sicurezza. Meglio sarebbe stato mantenere il progetto originario, seppur più impattante e costoso: gallerie di fuga. Riempimento della Fossa Cava poi, secondo problema: materiali, tempi, modalità … Insomma, giudizio generale non del tutto lusinghiero dell’opera nel suo complesso. Il primo cittadino, a questo punto proprio non ce la fa e attacca la propria maggioranza: la relazione proprio non gli è piaciuta, ha infangato le modalità di gestione di un’opera importante, per la quale l’Amministrazione ha impegnato e dovrà impegnare in futuro gran parte del bilancio comunale. La maggioranza non è riuscita ad apportare modifiche al documento come forse si era pensato in un primo tempo… Ma se davvero non c’è due senza tre, il consiglio, conclusosi a mezzanotte, serba un ulteriore sorpresa. A votazione un altro argomento fondamentale: il finanziamento a Gaia spa, dall’esito sbalorditivo. Se dalla maggioranza Mattei, Castagnini, Iardella, Vinchesi, Ragoni e Menconi non sono presenti ed alcuni escono espressamente dall’aula, il provvedimento riesce comunque a passare, ma grazie alla presenza dell’opposizione. Tonarelli, Bruschi, Dell’Amico e addirittura Laquidara infatti votano contro ma restano in aula: il numero legale è raggiunto.