Se la legge regionale prevede che il 5% delle abitazioni di edilizia popolare sia destinato alle emergenze abitative, a Carrara, dopo la bufera scatenatesi in seguito alle proteste eclatanti di alcuni cittadini esasperati dalla situazione di criticità in cui si trovavano, si discute del problema. In commissione sociale presente l’Assessore Bernardi che propone una riunione ad hoc con Erp per vagliare e la disponibilità di edifici da ristrutturare o di fondi da convertire in alloggi. Secondo il consigliere Menconi ottimo sarebbe riuscire ad intervenire sui ruderi esistenti nei paesi a monte, in questo modo infatti si otterrebbe un doppio risultato: non solo il recupero di soluzioni abitative ma un investimento che andrebbe a riqualificare i borghi. Ragionare sui bandi insomma e cercarne di idonei, ma a quel punto non può non tornarci alla mente la notizia di poche settimane fa, ovvero che proprio la nostra provincia, unica in Toscana, non partecipò al bando regionale per il finanziamento di opere di ristrutturazione finalizzate a rendere abitabili alloggi per il fabbisogno abitativo. Il Comune di Carrara infatti, ha usufruito esclusivamente della misura C del DCR 43/2009, quella relativa al concorso di realizzazione di alloggi di edilizia residenziale destinati alla locazione a canone sostenibile, soluzione questa, che verrà utilizzata per il complesso di Caina che, una volta ricostruito non figurerà più tra gli edifici di edilizia popolare ma, appunto, a tra quelli a canone agevolato. Al di là di questo comunque l’Assessorato sembrerebbe adesso seriamente interessato a sviluppare una politica atta a colmare l’emergenza abitativa fattasi sempre più pressante a causa della crisi.  “Per il caso degli occupanti senza titolo perché mancanti di assegnazione ma non dei requisiti economici o con assegnazione scaduta”, afferma Bernardi, “la Regione permette l’esecuzione di una sanatoria, purché abitino gli alloggi da dopo il 1888, per gli abitanti precedenti invece ci auguriamo che la Regione permetta presto un’altra sanatoria”. Proprio a tal fine, dalla commissione consiliare si decide di stilare una lettera apposita da inviare al Presidente della Toscana, per sollecitare un intervento in tal senso. Altra proposta, quella di dare il via ad un progetto pilota dedicato alla soluzione almeno parziale del problema degli appartamenti sottoutilizzati, la cui percentuale ad oggi si aggira intorno al 90%. Il fine insomma, avviare una politica della mobilità che non comporti trauma alcuno, soprattutto alla popolazione anziana, come sottolinea il consigliere Maria Mattei.