Non è stata l’aria condizionata, né l’aver mangiato troppo o bevuto a sproposito, a mandare all’ospedale una quarantina di associati Esn, Ente nazionale sordi, che si trovarono a cena, l’ultimo sabato di giugno, al Modo, noto locale di Marina di Massa. A fargli male è stato il pesce, infettato dallo stafilococco aureus. I risultati delle analisi sul cibo rimasto nella cucina del Modo e quelli sulla filiera alimentare, sono state rese parzialmente note dalla Asl1, visto che sul caso è stata aperta un’inchiesta della magistratura e vige sugli atti il segreto istruttorio. Ma la spiegazione di come centinaia di clienti si siano sentiti tanto male, nel giro di poche ore, è bastata a farci capire come sia andata la faccenda: i pazienti hanno sofferto di intossicazione alimentare da enterotossina, ovvero una tossina che si sprigiona con il calore dallo stafilococco aureus; lo stafilococco aureus a sua volta è presente nell’uomo, internamente ed esternamente: è il germe più comune che si possa trovare, il germe della sporcizia, per intenderci. Verosimilmente un semplice starnuto, un taglio, o il contatto con pelle non del tutto pulita, potrebbe aver “infettato” il pesce durante la cottura; con il calore dal germe si è sprigionata la tossina e il suo effetto nell’intestino è stato immediato. Infatti i clienti del Modo si sono sentiti male nel giro di due ore. Insomma, chiunque quella sera abbia avuto accesso alle cucine, un cuoco, un cameriere o un inserviente, potrebbe aver inevitabilmente trasmesso lo stafilococco al pesce.
La Asl si è accertata che il locale non avesse utilizzato cibi precotti, perchè in quel caso l’infezione poteva essere avvenuta fuori dalla cucina del Modo; ma è stato assicurato che fu comprato solo pesce crudo e fresco. La Asl, come detto, ha effettuato le analisi anche sul prodotto all’origine e sui locali dei rivenditori che sono risultati tutti perfettamente puliti. Il Modo, che aveva chiuso le sue cucine in attesa dei risultati delle analisi, secondo la Asl può tornare ad aprire quei locali, qualora non l’abbia già fatto.