L’assessore alla “Cultura” Giovanna Bernardini si dimostra sempre più alla stregua dello stravagante dottor “Cimabue”, che una ne faceva per sbagliarne due. Ha preteso che la Biennale non avesse come epicentro il “Museo di Arti Plastiche” di San Francesco, per fare l’esatto contrario di quello che aveva impostato a fatica assessore alla Cultura Andrea Zanetti,  predecessore della “Giovanna: l’Attila del sapere di Carrara”.

Vuole edificare un altro museo, alla Padula nella villa Fabbricotti, mentre quello del Marmo a Fossola non funziona un granchè. Ve l’immaginate: Carrara con tre o quattro musei! (annesso quello della Fondazione Crc in Via Verdi).  Ma se non ci sono neanche i soldi per mantenerne uno; eppoi chi li dirigerebbe? Forse la Bernardini, che palesa a tutti di non sapersi occupare né di cultura, né tantomeno di Pubblica Istruzione? Sapete che il mio amico Franco Guarino, giornalista televisivo ed ex esploratore internazionale che ha percorso a piedi la Valle della Morte in Usa, si è sperduto nei meandri della Biennale di Scultura? Non ne trovava traccia, proprio lui che ha saputo raggiungere le inesplorate sorgenti del Nilo. Ma la colpa non è certo del bravo Curatore Fabio Cavallucci, bensì della Bernardini, che non è stata capace neanche di predisporre adeguata segnaletica che indicasse a cittadini e turisti dove siano le sedi di Biennale. E la gente si perde, arriva al boicottato “Centro di Arti Plastiche”, dove non sanno loro dire niente; e se ne vanno da Carrara. Poi la Bernardini fa pagare otto euro di “ticket” d’accesso alla Biennale; proprio come la regina di Francia “Maria Antonietta”, che da inconsapevole della miseria del popolo, sostenne:”Il popolo ha fame, chiede pane, non c’è pane, mangino le briosce…”. Ma alla povera regina tagliarono la testa, E fa pagare caro anche il catalogo della mostra, persino ai giornalisti che di mostra devono scrivere. L’assessore alla Cultura non si è curata di fornire il catalogo della Biennale ai suoi colleghi, membri di Giunta e del Consiglio Comunale, al Presidente e Direttore della Accademia di Belle Arti, Circoscrizioni e personalità cittadine varie. Si è ben guardata dall’ omaggiare di catalogo tutti i laboratori artistici che hanno dato gratis le loro opere d’arte alla Biennale. Per non parlare dei singoli scultori che da anni sono a Carrara. “Fuori i soldi” ha detto la Bernardini, che al contrario pare abbia dispensato cataloghi a quelli (e a quelle) del PD, a lei vicini nel business della politica interessata: “anti-Zanetti e anti-Zubbani”.

Nella prossima puntata tirerò fuori altre gravi negatività manifestate dalla Giovanna Bernardini ai danni della Cultura e della Pubblica Istruzione di Carrara.

Per ora questo è sufficiente.

 

IL CONSIGLIERE GIANNI MUSETTI