Intesa vende a Credit Agricole i suoi 85 sportelli della Cassa di Risparmio della Spezia (Carispe), che cambierà dunque le proprie insegne vestendo quelle della cosiddetta Banque Verte o quelle di Cariparma-Friuladria, controllata dai francesi.
Il possibile rinvio della quotazione in Borsa di Banca Fideuram e l’ok alla cessione dei 150-200 sportelli ai francesi del Credit Agricole: sarà il consiglio di gestione di Intesa SanPaolo di domani mattina a Torino a esaminare lo stato d’arte di questi due dossier e, con ogni probabilità, a dare i rispettivi via libera. In particolare, l’attenzione del mercato è puntata soprattutto sul ritorno in Piazza Affari della controllata Fideuram. Ma, viste le difficili condizioni dei mercati, il consiglio guidato dall’amministratore delegato Corrado Passera potrebbe decidere di posticipare lo sbarco in Borsa in attesa di una maggiore stabilità.
Quanto al dossier Agricole, il Cdg di domani sarà chiamato ad approvare il piano di dismissione di 180 sportelli a Cariparma-Friuladria (gruppo Agricole). La vendita rientra nel più ampio accordo, definito anche con l’Antitrust, che ha portato i francesi della Banque Verte a sciogliere il patto parasociale con le Generali e a ridurre la partecipazione posseduta nella banca. In base agli accordi definiti, la vendita dovrebbe riguardare la Carispe composta da 85 sportelli in Liguria ed Emilia Romagna, più un altro centinaio di sportelli del gruppo Intesa presenti tra Roma, Milano e Firenze.
Con questa operazione, che dovrebbe costare all’Agricole tra i 900 e i 950 milioni di euro, la Banque Verte diventerà la settima banca sul territorio italiano, con oltre 900 sportelli, superando anche la connazionale Bnp Paribas, presente nel Paese attraverso Bnl.
da Il Secolo XIX