“Non ci sono neppure le parole, per condannare come merita uno Stato che decide a sangue freddo, per di più in acque internazionali, di massacrare un convoglio umanitario”, questo il giudizio dell’Arci di Carrara, cui si associa quello del Partito della Rifondazione Comunista provinciale: “L’attacco brutale e senza precedenti della Marina israeliana contro Freedom Flotilla, flotta umanitaria in rotta verso Gaza, è un atto criminale”. E in queste ore le organizzazioni pacifiste e della solidarietà starebbero organizzando mobilitazioni in tutta Italia.”Piangiamo le vittime di questa ennesima barbarie”, scrive Arci, “e ci stringiamo attorno ai loro cari e alle loro associazioni: Yesh Gvul, C’é un limite, è il nome di uno dei più antichi movimenti pacifisti israeliani”. Lo Stato di Israele avrebbe da tempo deciso di oltrepassarne tanti di limiti, quelli imposti dalle leggi internazionali, e quelli dettati dalla morale, dall’etica e dall’umanità. “Su un fatto di tale inaudita gravità il governo israeliano aggiunge l’imposizione della censura su tutte le notizie di vittime, feriti o persone trasferite negli ospedali israeliani”, accusa Rifondazione, “le Nazioni Unite si dichiarano scioccate per l’accaduto. Di fronte a tutto ciò è necessario un impegno straordinario per organizzare un moto di sdegno e di opposizione contro il Governo israeliano e premere sul Governo italiano affinché esca dal suo silenzio e intervenga con forza e chiarezza, in tutte le sedi, contro un tale scempio”. Il massacro di stanotte starebbe producendo una crisi internazionale e la sua la condanna riguarda la coscienza civile e democratica del mondo intero. “Chiediamo”, si prosegue dal Prc, “l’immediata sospensione di ogni trattato di cooperazione economica, commerciale e militare, del nostro paese come dell’Unione Europea, nei confronti di Israele. Si prendano decisioni nette in sede internazionale, di condanna e di sanzioni nei confronti di Israele. Si esiga l’immediata revoca del blocco della striscia di Gaza”. “Ancora una volta”, afferma Arci, “come abbiamo sempre fatto di fronte all’occupazione, all’assedio di Gaza, alla distruzione delle case, alle chiusure delle scuole, alla costruzione degli insediamenti, alle incarcerazioni dei minori, chiediamo alla politica nazionale, all’Europa, alle istituzioni internazionali di fare il proprio dovere e di imporre il rispetto del diritto e della legalità anche ad Israele”.