Secondo quanto stabilito dalla manovra finanziaria, varata ieri sera nel Consiglio dei ministri,  fra le misure di taglio della spesa pubblica sarebbe stata inserita la soppressione delle province con un numero di abitanti inferiore a 220 mila abitanti. La misura riguarderebbe esclusivamente quelle province che non appartengano a regioni a statuto speciale non confinanti con stati esteri e diverrebbe effettiva alla fine della scadenza dell’attuale mandato elettorale amministrativo. Gli enti territoriali che corrispondono a questa descrizione sono per adesso undici, tra cui anche la provincia di massa carrara che, secondo gli esperti, sarebbe destinata ad essere unita a una delle province limitrofe: La Spezia o più probabilmente Lucca per  l’appartenenza alla Regione Toscana. L’unione amministrativa fra Lucca e Massa Carrara, tra l’altro, non sarebbe una gross anovità: è già esistita storicamente  durante il periodo napoleonico nell’ambito del Principato di Lucca e Piombino dal 1806-1814 sotto Elisa Baciocchi. Dall’unità italiana la provincia ha goduto sempre di autonomia amministrativa. Adesso si parla di tagli alla spesa e ai costi sopratutto della politica: così vengono chiamati in causa gli stipendi di amministratori e presidenti e consiglieri ma dall’ente apuano arriva una precisazione importante: il risparmio non sarebbe gran che, oltre che sul presidente, su 7 attuali assessori in giunta e 24 consiglieri, per un totale, nel 2009, di 860 mila euro. E una previsione per il 2010 molto simile. Soldi che non verrebbero risparmiati in toto dice l’assessore al bilancio sara vatteroni, perchè una sola provincia più grande comporterebbe più assessori e uno stipendio per ognuno più sostanzioso.