Nca. Il varo dell’ultima nave Grimaldi. Alla prossima settimana un incontro tra le 3 sigle sindacali. Ma la Fiom torna sulla vertenza.

Nessun problema tra i lavoratori, riferisce Bianchi dalla Fim, ultima sopravvissuta delle Rsu, e ciò malgrado quelle che definisce le divergenze di veduta. Dalla segreteria Provinciale intanto, Battistini annuncia che sarà organizzato un’incontro unitario tra i 3 sindacati la settimana prossima, per decidere il da farsi, anche in merito alle prossime elezioni dei rappresentanti interni. “Lasciamo sbollire un po’ gli animi”, commenta. Dalla Fiom invece, si sente la necessità d’intervenire nuovamente in merito alla vertenza, in quanto sulla stampa sarebbero emerse inesattezze. “Vorremmo innanzitutto evidenziare che ad impedire un varo non siamo stati noi”, afferma Castelli, “ma la nostra moralità consolidata, oltre alla condivisione delle lotte dei Lavoratori, vincola tutti i suoi Iscritti e Dirigenti a rispettare il voto delle Assemblee”. Questo lo avrebbero fatto sempre, anche in occasione dell’ultimo accordo Romano stilato dal Ministero, quando i lavoratori, con una maggioranza di 3 voti decisero di approvarlo,  malgrado l’insoddisfazione per quella che reputavano un’assoluta mancanza di impegni concreti. “Lo abbiamo siglato quella volta”, si puntualizza dalla segreteria, “senza pensare mai di rimetterlo in discussione con una raccolta di firme carbonara”. Consapevolezza inoltre, dichiarata da parte della Fiom, di tutti gli sforzi messi in campo da Territorio e Regione; le proteste insomma sarebbero sempre state indirizzate  alla Proprietà e al Governo, che non ha tolto il cartello VENDESI sul portone del cantiere e che ad oggi non rispetterebbe nemmeno gli ultimi impegni presi. Stoccata infine al segretario della Cisl Figaia:  “chi ha paura del referendum?: come Fiom CGIL non temiamo certo il confronto coi Lavoratori e, proprio riguardo al referendum demmo la piena disponibilità  dopo l’assemblea informativa. Al contrario, se la memoria non ci inganna negli ultimi tempi, proprio al referendum dei lavoratori si sottrassero sigle sindacali all’indomani di accordi Nazionali. Siamo fronte di fronte ad una loro crisi di coscienza”.