Il Castello Malaspina ed il colle su cui sorge racchiudono oltre venti secoli della storia di Massa: dai resti preistorici dell’Età del bronzo, alle presenze altomedioevali, dalle fortificazioni del X secolo, alla residenza signorile del XV, fino al secolo scorso, quando la rocca subì la sorte di essere trasformato anche in carcere. Già questo basterebbe a non rovinare anni di storia con un progetto moderno come quello delle scale mobili inserito nel Piuss. Senza contare che il castello risulta vincolato ed una misura di salvaguardia nei confronti dell’ambiente storico-antropico e dei beni culturali dovrebbe essere prioritaria sui vari progetti. Detto questo, non ci vuole molto a capire che Astrambiente, e il suo presidente Giorgio Raffi, si oppongono alla realizzazione delle scale mobili, un progetto dice la società, che comporterà espropri, costi per gli sbancamenti, per la realizzazione della scala, la manutenzione e la gestione ordinaria. Astrambiente inoltre si chiede quanto la scala sarà funzionante, con che criterio verrà gestita e come e da chi verrà ripagata, considerato anche che il progetto non risponde ai requisiti delle leggi nazionali e regionali in materia di mobilità e fruibilità da parte delle persone disabili. La politica del fare a tutti i costi, dice Astrambiente, non sempre premia e rischia di togliere alle generazioni future la veduta sulle mura albericiane e medioevali, un prezzo questo che non potrà essere mai ripagato.