servizio con intervista alla pagina Telegiornale
Pier Paolo Marchi, capogruppo di rifondazione in consiglio comunale lascia il consiglio di amministrazione dell’ato 1. una decisione presa con coscienza, dopo che la via della privatizzazione è sembrata a tutti imprescindibile. Marchi, una vita nelle battaglie contro la privatizzazione del bene pubblico più grande, non ce l’ha fatta ad ingoiare ancora e ha deciso di rimettere la delega nelle mani del sindaco roberto pucci
Si arriva alla privatizzazione dopo anni di cattiva gestione di gaia, dice Marchi, sopratutto dal 2005 e fino al 2008 quando la società ha raggiunto il massimo del debito accumulabile. Adesso per sanarlo, si parla di centinaia di milioni di euro, serve un grosso prestito dalle banche un prestito che però non viene concesso. Manca infatti una garanzia di capitale pari a 50 milioni di euro che Gaia non possiede ma che potrebbe arrivare ad ottenere con la quota di un privat, stimata in oltre 26 milioni di euro. Il resto sarà frutto di nuove ricapitalizzazioni da parte dei comuni, ma la gestione rimarrebbe al privato. Secondo marchi un disastro per le tariffe, e per il sevizio
Una soluzione al problema non c’è, i comuni non avranno mai l’intera quota da investire in gaia e così la privatizzazione è inevitabile.
Il sindaco pucci è al corrente della decisione di marchi e la appoggia.