Sconti fuori stagione: complice la crisi economica, gli acquirenti sono sempre meno disposti a fare acquisti, dissuasi anche da cartellini spesso troppo alti. Un segnale di crisi del settore, confermato anche dai dati. E allora, è partito in largo anticipo il deprezzamento della merce: sconti, cartelli che invitano a entrare negli esercizi commerciali, prezzi ribassati del 30%: i commercianti si stanno dando da fare a fronte di un fenomeno, quello della scarsa vendita, che dicono non abbia mai assunto queste dimensioni. Da una parte, quindi, ci sono quelli che puntano sulle vendite promozionali, dall’altra quelli che provano a resistere convinti che lo sconto fuori stagione rovini il mercato. Fautori dello sconto anticipato, i negozi dedicati ai più piccoli, anche se esercizi come Le Matricole in via Cavour e La nuvola in via Guidoni dicono no alle vendite promozionali a maggio perché in questo modo la gente non acquisterà a prezzo pieno. Vero è che le vendite promozionali – diverse da sconti e liquidazioni – sono state liberalizzate e ciascun negoziante può metterle in atto senza darne comunicazione ufficiale, a patto che non metta in sconto i capi stagionali nei trenta giorni precedenti i saldi e che esponga il prezzo originario con il ribasso applicato. Anche il titolare di Lazzarelli ha deciso di non applicare sconti, perché la promozione non premia, dice, per questo punta ad abbassare prima i prezzi. E allora ancor prima del 7 luglio, data di inizio saldi che si protrae fino al 7 settembre, è possibile in alcuni negozi acquistare a prezzi ridotti. Se da una parte ciò significa crisi economica e commercio in difficoltà, questa volta saranno gli acquirenti a tirare un sospiro di sollievo.