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Ha fatto scalpore l’episodio delle maglie di Mussolini e con scritte fasciste fatte ritirare da un noto store massese; il protagonista della vicenda, avvenuta sabato pomeriggio, ha visto protagonista Luca Pretazzini, tra i responsabili dei Carc che si era recato nel negozio per degli acquisti. Ma quando ha visto esposte t-shirt di chiaro stampo fascista ha chiesto ad un’impiegata l’immediato ritiro dalla vendita; alla risposta “abbiamo anche quelle di Che Guevara” ne è nata una discussione fino a che non è stato contattato il direttore del negozio il quale ha acconsentito a togliere le maglie. La minaccia di Pretazzini è stata di denuncia di apologia di fascismo, ma sembrerebbe che vendere gadget di Mussolini non sia reato; anche perché una t-shirt non è sicuramente il primo oggetto venduto dai commercianti. Esistono in circolazione, soprattutto nelle bancarelle, grembiuli da cucina, tazze, accendini e molto altro. Noi abbiamo chiesto alla gente cosa ne pensa di quanto accaduto.