Il consigliere Laquidara ha espresso alcune perplessità riguardo la dissacrante opera d’arte dell’artista Paul McCarthy, una maxi-cacca in travertino che sarà esposta a Carrara nella prossima Biennale di Scultura. Laquidara si dice certo che l’artista, mediante la sua provocazione,  stia inconsapevolmente realizzando un monumento all’arte contemporanea, che pretende ormai, pur di fare notizia,  di proporre esclusivamente opere sconvenienti e di rottura con una tradizione della quale sono comunque eredi. Per il consigliere del Pdl invece, sarebbe opportuno  riproporre o rivisitare forme classiche e recuperare paradigmi estetici abbandonati perché tecnicamente irraggiungibili ed irripetibili. Laquidara ritiene inoltre inaccettabile l’assunto secondo il quale chi non comprende o non condivide espressioni prive di un’adeguata capacità esecutiva viene definito ignorante, poiché l’arte si rivolge in primis ai cittadini e non agli artisti o agli addetti ai lavori, ed è quindi proprio l’opinione dei cittadini quella che conta. “Bisognerebbe dunque avere l’onestà di ammettere”, conclude sarcastico il consigliere, “che una cacca, pur essendo una “cacca d’autore” in linea con le correnti “artistiche” che l’hanno ispirata, è pur sempre una cacca”.