La struttura, ospitata all’interno dei locali della ex scuola elementare si occupa della socializzazione di persone affette da disabilità e disagio psichiatrico; una realtà aggregativa attiva ormai da dieci anni, all’interno della quale operano anche figure dell’Azienda Sanitaria locale, una delle esperienze più apprezzabili nel territorio insomma, un modello da esportare e potenziare. Sì, perché qui si realizzano corsi di ogni genere, dalla pittura, alla biodanza, alla stampa su stoffa, telaio, col quale si confezionano meravigliosi tappeti, oltre a cucito, ginnastica e teatro, come spiega Sandra Marchesan, dell’Associazione “Fior di Loto”, una delle tante coinvolte. È infatti questo, come afferma la dirigente dei Servizi Sociali della Asl Barbieri, “un luogo dove letteralmente si produce benessere, dove, dopo le opportune cure sanitarie, l’attenzione viene rivolta all’integrazione e alle relazioni interpersonali, importantissime per la buona riuscita di un percorso di cura”.