Approvato con 18 voti favorevoli della maggioranza 4 astenuti dell’opposizione e nessuno contrario, il documento presentato dal presidente della commissione marmo Marchetti: si esprime soddisfazione per l’avvio dell’iter che porterà alla realizzazione di un Polo tecnologico dedicato al lapideo utilizzando fondi destinati dalla regione Toscana alla ricerca, all’innovazione e al trasferimento di tecnologie ed esperienze ritenute indispensabili per il rilancio di un settore in gravi difficoltà come quello lapideo. L’azione comune e convergente dei Comuni di Carrara e Massa unita a quella delle province di Lucca e Massa Carrara dimostrerebbe che la condivisione del progetto sarebbe stata in grado di superare anche timori, resistenze e posizioni contraddittorie che impedivano l’avvio di un processo, che si propone di dare impulso decisivo alla ricerca, alla promozione tecnica e commerciale del marmo, alla caratterizzazione e certificazione dei materiali, anche attraverso la ristrutturazione già delineata, e il rilancio dei ruoli e delle funzioni dell’Internazionale Marmi e Macchine di Carrara. ”In un momento in cui si affrontano problematiche decisive per il futuro del settore”, si legge nella mozione, “come il tema delle concessioni, il riassetto dei bacini, i problemi della viabilità, l’Amministrazione e le forze politiche assumono impegni precisi e chiedono risposte ed impegni anche dal mondo delle imprese, chiamate a partecipare attivamente ad un processo importante con precise assunzioni di responsabilità”. Se allora l’Amministrazione, è decisa ad assumere un ruolo trainante, definendo strumenti, strategie ed azioni a supporto del marmo, considerando il Polo tecnologico come un primo passo di grande rilevanza, parallelamente afferma di nutrire preoccupazioni per la posizione di quanti osteggerebbero o rallenterebbero un processo di modernizzazione indispensabile alle aziende che operano seriamente sui mercati. La causa di simili tentennamenti infine, sarebbe, secondo l’Amministrazione carrarese, da ricercare nei limiti d’analisi e nella mancanza di visione prospettica. Ciò richiederebbe allora un’opportuna riflessione, che porti all’elaborazione di una piattaforma politica chiara e concreta, che dovrà essere alla base della discussione durante gli annunciati “stati generali”.

“Per approvare la realizzazione del Polo tecnologico occorre un cambio di passo nel settore, un balzo culturale in avanti che deve muovere dalla valorizzazione del prodotto lavorato evitando la vendita del grezzo”, questa la riflessione di Marchetti, presidente della Commissione Marmo del Comune di Carrara, “dobbiamo creare valore, dimostrare competenze e mettere in campo cultura imprenditoriale se vogliamo sostenere il settore. Chi oggi preferisce stare alla finestra ed assistere ad un progressivo aumento delle esportazioni di grezzo  non fa il bene della collettività, ma sono certo che questa non sia la visione di tanti imprenditori che rappresentano Carrara e il suo marmo nel mondo”. E anche la Cgil si esprime in merito: arrivare a chiusure pregiudiziali su un sostegno pubblico al settore lapideo aggraverebbe, per il sindacato, ancor di più i dati che rivelano la scarsa propensione delle imprese ad investire in qualità del prodotto con risorse proprie. “Se a qualcuno  interessa maggiormente  il dato positivo che si registra  per l’esportazione dei materiali di pregio, rispetto a quello negativo riguardante la lavorazione”, afferma, “noi non vogliamo arrenderci ad un futuro fatto solo di escavazione, poiché la sostenibilità di un’attività come quella legata al marmo deve essere connessa al valore sociale dato dal suo numero di occupati, e sganciata dall’idea presente di rendita parassitaria”.