Il comune di Massa non concede la sala a CasaPound per il convegno sulla proposta di legge “Tempo di essere madri”, ma CasaPound annuncia: “Nonostante la revoca da parte dell’amministrazione comunale, confermiamo lo svolgimento della conferenza in programma venerdi 9 aprile alle 21, in un nuova sede che verrà confermata a breve”. Dunque l’allerta rimane: i Carc avevano ottenuto il permesso dalla Questura per un “volantinaggio” in Piazza Mercurio, davanti a Palazzo Bourdillon, sede originaria dell’incontro di CasaPound, dove avrebbero potuto sostare dalle 17 alle 19; poi avrebbero dovuto sciogliere il gruppo, in previsione dell’arrivo dei militanti di destra, previsto per le 21; ma, a sorpresa, il comune di Massa fa sapere a quelli di CasaPound che la sala di Bordillon non è più disponibile, o meglio, che non lo era mai stata: si parla di un “errore degli uffici del settore cultura” che avevano dimenticato che quella sera la sala era già stata prenotata. Dunque pareva dovesse saltare tutto e i Carc e la Asp si dichiarano soddisfatti: sostengono che l’Amministrazione non avrebbe mai dovuto concedere l’utilizzo di spazi pubblici a chi si professa “fascisti del Terzo millennio”, frase che si può leggere, dice Marco Lenzoni, sui loro siti ufficiali e blog. La Lega Nord, invitata all’evento di CasaPound, non tralascia il suo commento: “ Il sindaco Pucci ha ceduto al ricatto politico dei comunisti_ dichiara il consigliere provinciale Cesare MIcheloni_; dispiace che l’amministrazione sia caduta nel tranello, perché l’aver revocato l’autorizzazione a suo tempo concessa, all’indomani delle proteste, è un atto da intendersi come conseguenza di un odioso ricatto politico”. E mentre si rammarica anche Forza Nuova, parlando di una amministrazione antidemocratica che impedisce la libera espressione a chi non la pensa come lei, CasaPound gioca l’asso nella manica: al convegno non rinunciano, avevano già una sede alternativa a quella di Bourdillon e con la Questura stanno vagliando tutte le ipotesi possibili. Per il momento nessuna indiscrezione sulla nuova sede, sopratutto per motivi di sicurezza