Si apre un nuovo capitolo, forse l’ultimo, nella vertenza della Ciet Impianti, la società che si occupa di manutenzioni, guasti e nuove istallazioni nel campo della telefonia. Dalle Rsu di Massa arriva la conferma che Ciet lavora per diminuire e in alcuni casi chiudere i centri operativi che ha sparsi per l’Italia; il 31 maggio scade la cassa integrazione per 260 operai e il cantiere di Massa rimarrà probabilmente deserto: ci lavorano 51 operai, ma l’azienda sta smantellando la sede; 13 lavoratori sono già stati trasferiti a Viareggio, 5 a Ceparana, ma le modalità non sono state corrette, secondo quanto dichiarato dalla Rsu; infatti l’azienda avrebbe dovuto prevedere il così detto “trasferimento collettivo”, che si realizza quando coinvolge interessi di carattere più generale rispetto a quelli implicati da un trasferimento individuale, regolamentando il potere del datore di lavoro a procedere al trasferimento con la consultazione sindacale. Nel caso della Ciet di Massa, dice invece la Rsu, “i lavoratori sono stati chiamati singolarmente, senza interessare il sindacato e gli è stata fatta la proposta che, con l’acqua alla gola, non hanno potuto rifiutare”. La mobilità è stata prevista per oltre 50% dei lavoratori su Massa, mentre buona parte della produzione, oltre il 70%, è passata già in subappalto ad altre aziende. Gli operai avevano portato avanti numerose proteste tra cui l’incatenamento davanti ai cancelli dello stabilimento, poi l’installazione di un vero e proprio accampamento nel piazzale: un presidio che aveva ricevuto oltre alla visita delle istituzioni anche quella della troupe di Ballarò