La prima udienza preliminare sullo scandalo dei cimiteri che si è svolta ieri mattina in tribunale a Massa di fronte al Gup Ermanno De Mattia si è chiusa con un centinaio di persone che si sono costituite parte civile e il rigetto di due eccezioni preliminari presentate dagli avvocati di tre imputati. Nella stessa seduta il Pm Federico Manotti ha chiesto 18 rinvii a  giudizio per 17 persone e per la Euroservizi SRL. I campi di imputazione sono in tutto 28 e riguarderebbero reati che sarebbero stati perpetrati  dal 2004 al 2008. L’accusa spazia da sottrazione di salme a dispersione delle ceneri da truffa a peculato fino a abuso d’ufficio. La prossima udienza ora sarà il prossimo 5 Marzo. Sarà in quell’occasione che il giudice vaglierà l’ammissibilità delle parti civili a presentare eventuali altre istanze di riti alternativi, mentre, per la discussione di merito sui rinvii a giudizio sarà fissata una terza udienza. Tra le eccezioni preliminari presentate e poi rigettate risalta sicuramente quella riguardante la territorialità.  Gli avvocati alla difesa del colonnello Augusto Calzetta  e di Renato Alibani avrebbero dichiaro che il reato non  sarebbe avvenuto eventualmente a Massa, ma, sempre secondo la difesa, sarebbe di competenza del tribunale di Pisa, visto che il reato più grave, se così si può dire, ossia la cremazione di 41 persone al nero, sarebbe avvenuta proprio nel comune di Pisa. Il Gup però ha rigettato la tesi della difesa accogliendo invece la tesi del pm secondo cui la priorità temporale del reato di peculato riguarderebbe Massa. Per quanto riguarda invece le parti civili che si sono costituite parte civile nella prima udienza non tutti hanno già quantificato l’entità del danno di cui chiederanno un indennizzo.  Solo alcuni hanno già presentato domanda di risarcimento e già si parla di 15 milioni di euro presentati nel conto della Euroservizi SRL. Cresce nel frattempo purtoppo, il cumulo di ceneri ritrovate nel cimitero di Mirteto. Ad una prima stima approssimativa si pensava a 500 kg; ma il peso reale è di oltre 3 mila 300 grammi. Una quantità che ha impressionato sia parenti che avvocati e che induce a riflettere ulteriormente su quanto accaduto.