Domani, martedì 23, al ministero dello sviluppo economico a Roma si terrà l’ennesimo incontro per la reindustrializzazione di Eaton e per la vicenda Nca; ma non è affatto tranquilla la Uilm, anzi, le preoccupazioni sono molte per il futuro delle aziende. Il senso di disagio è soprattutto versi le famiglie che vedranno terminare la cassa integrazione straordinaria il prossimo 31 dicembre e quei lavoratori che in questi mesi rischiano sono usciti forzatamente dal mondo del lavoro rischiano di non poterci più rientrare. Ad un anno e mezzo dalla chiusura del colosso americano ancora non è stato presentato un piano industriale, ci sarebbe una proposta – ed una soltanto rispetto ad altre realtà in crisi per cui il governo ha più progetti – e sarà resa nota domani. Inoltre la Uilm ancora non ha avuto alcun incontro con Ecoplant, il Consorzio che dovrebbe rilevare Eaton. Domani al tavolo, secondo il sindacato, dovrebbe essere presentato almeno un piano industriale concreto e dettagliato che consenta il rientro in fabbrica di tutti i lavoratori. No quindi al famoso spezzatino dell’area. Ma il caso Eaton deve diventare da esempio per la città di Massa che, oggi come oggi, deve salvare le piccole imprese apuane al collasso, questo l’allarme agli Enti e agli Istituti di Credito dalla Uilm che denuncia la situazione in cui si trovano centinaia di lavoratori licenziati e che vanno avanti con ammortizzatori sociali ridotti e limitati. E verso di loro si devono attivare Istituzioni locali, Sindaci, Presidente della Provincia, ma anche le banche con tutti gli strumenti a disposizione.