Qualche giorno fa la preside Ficini dell’Istituto Zaccagna, che ospita i corsi d’italiano per stranieri, ha fatto visita agli studenti per consegnare i libri di testo che li aiuteranno a comprendere meglio ciò che è stato loro insegnato. La direttrice scolastica è apparsa entusiasta della partecipazione. Quest’anno i corsi infatti non vengono seguiti più da soli senegalesi, ma fra i banchi si osservano marocchini, sudamericani e giovani provenienti dall’est europeo; più che positivo infine il fatto che fra gli iscritti adesso si contino anche alcune donne. “La provincia di Massa-Carrara, grazie alla sua particolare posizione geografica”, afferma la preside, “fin dai tempi più lontani è sempre stata un importante crocevia tra le culture e oggi rappresenta sempre più un polo di attrazione per molti stranieri. Da varie indagini condotte inoltre risulta che è proprio la conoscenza della lingua italiana ad essere una tra le richieste più urgenti, in quanto strumento essenziale per l’integrazione, non solo nel tessuto socio-culturale del nostro territorio, ma soprattutto nel contesto occupazionale”. L’integrazione per Ficini dev’essere concreta e la politica di integrazione dovrebbe farsi carico di far sì che questa sia basata sul dialogo e sulle esperienza condivise, con la convinzione che l’informazione e la formazione possano accelerare i tempi di un’integrazione in realtà mai avvenuta fino ad oggi. Da qui la scelta del termine Migritude per il progetto: tratto dal titolo del romanzo della scrittrice keniota Patel è la fusione di due parole inglesi migration e attitude a rappresentare l’atteggiamento del migrante, inteso come veicolo portatore dei valori della propria cultura nel mondo. E mentre consegna i libri la direttrice esorta i ragazzi a porre domande, consigliare e, nel caso, far emergere anche ciò che meglio potrebbe esser fatto. Un ragazzo si alza e chiede chiarimenti riguardo alle polemiche scatenatesi prima dell’inizio dei corsi e domanda se veramente fu Bamba Dieye a proporre il progetto a nome della Consulta Immigrati. “Si è trattato di uno spiacevole errore”, risponde Ficini, “mi è stato detto che il progetto era promosso anche dalla Consulta ma questo non me lo ha detto Dieye, che io non conoscevo ancora”. Sgombrato quindi il campo ad ogni controversia, l’augurio di tutti gli studenti è che il progetto venga riproposto anche l’anno prossimo, magari allungando gli orari per poter studiare di più e, se fosse possibile, avere l’opportunità di avere corsi anche a Carrara, vista la difficoltà per molti, di raggiungere la costa.