Entro febbraio dovrà essere definito il nuovo piano strategico del Distretto Lapideo Apuo-Versiliese e la Cgil ritiene sia giunto il momento di dargli una svolta, evitando che quest’ultimo assuma definitivamente la veste di un Distretto Estrattivo a prevalente vocazione commerciale, che causerebbe perdita di occupazione e professionalità, nonché un notevole peggioramento ambientale e la chiusura di imprese industriali ed artigiane indispensabili al territorio. E allora s’individua appunto un piano strategico che si basi su 6 punti cardinali: unificazione nel distretto, della sede nella quale si assumono le politiche di indirizzo sull’attività lapidea; programmazione del materiale escavato  coerente con le politiche di filiera , evitando la commercializzazione esasperata dei blocchi e la destinazione eccessiva di informi alla produzione di scaglie, destinandoli al contrario alla lavorazione in loco; riapertura del tavolo sul regolamento degli agri marmiferi nel Comune di Carrara; riesame della legge regionale 78/98 per dare omogeneità al contributo di tutto il distretto; adozione di un unico marchio di certificazione dei prodotti estratti e lavorati, evitando una frammentazione incompatibile con la filiera; ripresa infine del confronto sul Piano regionale e quelli provinciali delle attività estrattive di recupero delle aree escavate e riutilizzo dei residui recuperabili. “È ora di fare uno scatto in avanti”, si afferma da Cgil e Fillea, “che comporterà scelte innovative che non necessitano di atti formali, né di normative e regolamenti, ma esclusivamente di senso di responsabilità e volontà di fare sistema, obbligandosi a prendere decisioni anche non facili: proprio per questo, rimuovere l’alibi del piangerci addosso rimanendo immobili”.