L’assessore al Sociale Bernardi si lamenta dell’ultimo incontro avuto in provincia, in quanto a Carrara non sarebbero state fornite delucidazioni chiare in merito al protocollo da approvare e si sarebbe proceduto con una sorta di aut aut, ovvero firmate ciò che noi abbiamo già deciso. Oltre a ciò i tempi non sarebbero chiari: a partire dal 4 dicembre saranno 60 o 90 giorni? E mentre la Commissione chiede a gran voce di poter visionare il documento, al fine di potervi apportare le dovute modifiche in tempo debito, la disputa si sposta su Apuafarma. Il consigliere Martini sottolinea come il Comune di Carrara, in quanto socio del costituendo consorzio potrà e dovrà portare con sé all’interno della società, i contratti che ha in essere. Conserva al contrario teme per l’impossibilità di un simile accordo a fronte della necessaria equiparazione dei prezzi cui bisognerà procedere. Ma per Martini la questione è politica:  sarà doveroso pretendere che ciò che è già stato fatto dai 3 Comuni venga ripreso, ripartendo dai 60 o 90 giorni di scadenza stabiliti il 4 dicembre. Il capogruppo del Pd inoltre tiene a sottolineare la convenienza della società in house: “Rispetto ad un contratto esternalizzato, qual era quello che fu siglato alla nascita, il risparmio di circa 50 mila euro ci è ormai stato provato” afferma. Mantenere questo tipo di contratto quindi sarebbe conveniente, anche a fronte degli ulteriori investimenti, pari a 500 mila euro, che l’azienda avrebbe fatto nel comparto socio educativo; a tutto ciò infine si dovrebbero aggiungere le risorse che proverranno dal fondo sociale regionale. I punti di vista comunque seguono ad essere contrastanti e, forse maggiore chiarezza sarà fatta con la bozza del documento finalmente alla mano e, non per ultimo, appurando l’effettiva decorrenza dei termini di presentazione del progetto.