Un gigantesco pino pericolante minaccia di cadere su un serbatoio pieno di gas propano liquido. I vigili del fuoco hanno deciso di far allontanareper la notte tre famiglie, nove persone in totale, e questa mattina l’operazione potrà essere portata a termine
Tre famiglie evacuate, in totale nove persone, per il pericolo esplosione causato dall’instabilità di un pino che incombe minacciosamente sul serbatoio da ottocento litri di gas propano liquido di un’abitazione privata. Sino a tarda sera vigili del fuoco e tecnici hanno lavorato per contenere l’emergenza. La casa è stata momentaneamente evacuata, il bombolone verrà svuotato questa mattina e l’albero sarà tagliato nei prossimi giorni.
Tutto è avvenuto nel pomeriggio di ieri nella collina di Isola. E’ stato un giovane spezzino che stava andando nei boschi della zona a fare legna ad accorgersi del potenziale pericolo. Un gigantesco pino di oltre 25 metri di altezza stava per precipitare a terra trascinandosi dietro il suo peso non indifferente. Il problema è che sulla linea di caduta sorge un bombolone dia un metro cubo di gpl, quasi completamente pieno. Facile intuire cosa potrebbe accadere nel momento dell’impatto.
Il giovane taglialegna ha subito dato l’allarme. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e successivamente i tecnici del Comune. Come prima cosa è stato chiesto ai proprietari dell’abitazione privata di uscire e di allontanarsi. Gli esperti hanno poi controllato il terreno attorno alla pianta. Effettivamente sta cedendo, probabilmente le abbondanti piogge di questo periodo hanno causato uno smottamento del terreno (molto friabile e assai ripido in quel punto) e adesso il grosso pino incombe pericolosamente dall’alto sul bombolone, come una spada di Damocle.
A complicare l’intervento di pompieri e tecnici è stato anche il sopraggiungere del buio. In un primo momento, infatti, era stato deciso di effettuare un’operazione – molto spettacolare – che avrebbe garantito sicurezza e stabilità alla pianta. Si sarebbe dovuto intervenire con una sorta di tiranti d’acciaio, chiamati “Tirfor”, in modo tale da tenere in tensione la pianta e impedire che possa crollare a terra. Successivamente, poi si sarebbe provveduto eventualmente a sfrondare alcuni rami del pino per sgravare il peso e per impedire che, precipitando, finisse proprio addosso al serbatoio di gas. Il terreno, come detto molto friabile, ha sconsigliato questa soluzione.
E così è stato scelto di far evacuare le tre abitazioni private di altrettante famiglie. Le nove persone hanno passato la notte da parenti e amici e già oggi potrebbero rientrare a casa: il bombolone di gas gpl sarà svuotato in mattinata e quindi il pericolo esplosione sarà scongiurato. Non quello del crollo del pino che, comunque sarà abbattuto. Le operazioni per il taglio inizieranno subito dopo lo svuotamento del serbatoio di gas. Quando l’albero verrà segato, potranno essere reimmessi nel bombolone gli ottocento litri di gpl e quindi le case potranno essere riscaldate. Tutto dovrebbe svolgersi entro oggi o, al massimo, domani.
da Il Secolo XIX