Per una volta comportiamoci da … massesi
Una ventina di anni fa un amico di Massa, politico di grande livello, mi spiegava così il motivo per cui i cugini d’oltre Foce erano stati in grado di difendere le loro prerogative e la loro dignità mentre Carrara cominciava, già a quel tempo, ad impoverirsi ogni giorno di più: “Noi massesi siamo prima di Massa e poi della DC o del PCI mentre voi siete prima comunisti o democristiani e poi, ma solo poi, carrarini”. Credo che in questa frase ci sia tutta la storia dei presìdi, degli enti, delle sedi istituzionali e degli altri centri di richiamo, pubblici e privati, che a poco a poco hanno preso il volo dalla nostra città per sistemarsi altrove.
A Carrara comunque qualcosa ancora rimane, e tra queste cose c’è una delle più importanti e rinomate, almeno per quanto riguarda la scultura, Accademie di Belle Arti italiane. Sembra che però anche la presenza di questo istituto venga messa in discussione, almeno in prospettiva, dalle manovre occulte che si stanno realizzando dietro il progetto di creare a Pietrasanta una succursale della stessa Accademia.
Oltre ad un corso specialistico post-diploma, voluto anche dal Ministero e in qualche modo accettato, con i dovuti distinguo, un po’ da tutti infatti sembra che nei fatti si stessero creando i presupposti per poter trasferire nel tempo l’intera Accademia. La nascita di una Fondazione di cui solo pochi giorni fa si è conosciuto lo statuto infatti rimane una vicenda oscura e piena di sottintesi, che le forze politiche della nostra città devono affrontare unite e senza tentennamenti. L’Accademia di Belle Arti di Carrara deve restare a Carrara, e succursali della stessa possono nascere soltanto con la piena condivisione della Presidenza, di tutte le forze politiche locali e dello stesso ministero, che negli ultimi tempi è stato tenuto all’oscuro di troppe cose e posto poi di fronte ad un fatto quasi compiuto, sventato solo dall’accortezza di chi dopo averne rilevato la presidenza ha voluto vederci più chiaro senza accettare la pappa fatta e le argomentazioni strumentali attraverso le quali era stato nascosto quanto stava avvenendo.
Negli ultimi giorni ci hanno colpito in modo molto favorevole le reazioni di diversi esponenti anche della maggioranza, che ringraziamo per aver compreso la reale portata della vicenda. Ora però occorre insistere compatti nella difesa di una risorsa culturale di grande prestigio come l’Accademia di Belle Arti, la cui presenza in città ha naturalmente anche importanti risvolti economici. Per questo rivolgo un appello a tutte le forze politiche a rimanere unite nella difesa di questo presidio. Questa è una battaglia molto importante che si può vincere solo restando uniti. Se ci riusciremo il merito non sarà del PDL o del PD ma di tutti i partiti e degli stessi cittadini che saranno disponibili a combatterla. Per una volta infatti possiamo dimostrare che quella acquiescenza agli eventi che ha trasformato la città in un luogo destinato a scomparire nell’abbandono si può ribaltare. E’ forse una delle ultime occasioni per dimostrare il nostro orgoglio di carrarini. Proviamo una volta tanto a comportarci da … massesi. E al di là della battuta comportiamoci da uomini. Se ce la faremo nessuno, né a Firenze né a Roma, potrà più trattarci come è accaduto fino ad ora.
Lanmarco Laquidara
Concordo pienamente con laquidara e a sostegno di S.caffaz sostengo che bisognerebbe ritirare i corsi che l’ex Paolucci ha traferito a Pietrasanta, contrabbandando uno stage sul marmo per la nascita dell’università a Carrara, soprattutto per il modo fraudolento usato contro la nostra accademia. Bisogna bandire dalla città chi rema contro i nostri interessi (baudinelli, angeli, zaia, il ministro dell’istruzione, morales, ecc).
Popolo di Carrara uniamoci, senza troppi idealismi, la barca carrara affonda, almeno puntiamo alla stessa meta.
bini rodolfo
Concordo pienamente con laquidara e a sostegno di S.caffaz ritengo che bisognerebbe ritirare i corsi che l’ex Paolucci ha traferito a Pietrasanta, contrabbandando uno stage sul marmo per la nascita dell’università a Carrara, soprattutto per il modo fraudolento usato contro la nostra accademia. Bisogna bandire dalla città chi rema contro i nostri interessi (baudinelli, angeli, zaia, il ministro dell’istruzione, morales, ecc).
Popolo di Carrara uniamoci, senza troppi idealismi, la barca carrara affonda, almeno puntiamo alla stessa meta.
bini rodolfo
Mi fa piacere vedere uno dei nostri politici battersi per la nostra zona. Un po’ meno che dica che bisogna essere massesi, ma si sa ognuno ha i propri difetti. Bisogna essere cittadini! In ogni caso, vedo che quando serve c’è chi sa essere fermo e saldo sui propri principi, valori e istituti locali.
Bene! Visto che all’occorrenza non mancano i paladini locali, perchè questi non mettono un po’ d’impegno anche sul tema rifiuti urbani? Che ne dice Laquidara, lo vorrebbe fare lei? Che senso ha voler puntare sulla raccolta porta a porta per aumentare la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e al tempo stesso costruire un impianto di bricchettaggio capace di lavorare 150.000 tonnellate di rifiuti l’anno?
Ce lo può spiegare? C’è intenzione di raccogliere i rifiuti di tutta la costa e portarli all’impianto di Gotara (a due passi dal centro di Avenza)? C’è intenzione magari di costruire anche un inceneritore? Magari mascherato come centrale a biomasse o dissociatore molecolare! A chi giova tutto questo? Non certo alla salute ed alle tasche dei cittadini di Carrara e dei massesi. Laquidara, si faccia carico di aprire uno squarcio nel velo di silenzi alzato dalle istituzioni di Massa e di Carrara sul tema. Vedrà, sapremo dirle grazie in cabina elettorale.