Non c’è pace per la scuola a Massa Carrara: un gruppo di studenti del Liceo delle Scienze Sociali Pascoli, ci mostra un vero e proprio dossier sulle condizioni dell’istituto, completo di foto e testimonianze degli alunni, che raccontano della pericolosità e del disagio che stanno vivendo. L’aula più degradata è la palestra interna: dal tetto piove acqua e per terra vengono spesso posizionati giornali, che poi non vengono mai gettati via, creando una malsana poltiglia; dove non ci sono i giornali ci sono bacinelle e cocci vari per raccogliere l’acqua piovana così, quando non è allagata, la palestra diventa per i ragazzi un percorso ad ostacoli tra un contenitore e l’altro. Gli spogliatoi dei maschi non sono agibili: i WC sono chiusi a chiave e i ragazzi urinano nei lavandini, oppure chiedono ospitalità alle ragazze che, d’altra parte, non hanno una porta per entrare nei loro spogliatoi, ma una porta a metà; dalle foto si vede infatti che manca l’intero pezzo di porta sotto la maniglia e i ragazzi potrebbero accucciarsi e passare sotto senza aver bisogno di aprirla. Mancano anche le panche per appoggiare vestiti e zaini e gli spogliatoi diventano una specie di accampamento, dove vengono accatastati anche gli attrezzi e i tappetini per fare ginnastica. Dove i bagni sono agibili, dicono le ragazze, la sporcizia a giorni arriva a rasentare la decenza: “Sembra quasi che non ce li puliscano mai, gli sciacquoni spesso non funzionano e si intasano, anche le luci sono rotte” dichiarano gli alunni. La situazione nelle varie classi non è molto migliore: chi non ricorda i “famosi” banchetti color carta da zucchero che si usavano negli anni 80? In alcune classi e nell’Aula Magna dell’istituto ci sono ancora quelli, smussati agli angoli, zoppi, troppo bassi per le nuove generazioni dalle “gambe lunghe”: “stiamo scomodi_ dicono i ragazzi_ e in alcune aule rischiamo di cadere dai banchi perchè ci sono buchi nelle mattonelle del pavimento in cui si incastrano le gambe delle sedie”. Peri corridoi ci mostrano le foto di tubi dell’acqua a vista che escono arrugginiti dai muri, calcinacci agli angoli, muffa alle pareti, infiltrazioni di acqua, vetri rotti, porte dei bagni sradicate da qualche compagno teppista. Pare, concludono i ragazzi, che solo il riscaldamento funzioni, “almeno se ci cade un pezzo di muro in testa, o se non scivoliamo in palestra, possiamo dire di essere stati al caldo”.