Il mondo del carcere in questi giorni è sotto accusa per i noti fatti di cronaca nera e già in precedenza aveva i riflettori puntati per il sovraffollamento e non rispetto di alcune norme. Non ne vuole sapere la Regione Toscana che, con l’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi, sta preparando uno specifico provvedimento organizzativo e finanziario, in giunta entro la fine del mese. L’accelerazione che la Toscana vuole dare è la conseguenza di un monitoraggio della situazione effettuato nei mesi scorsi dalle Aziende sanitarie. In tema di sovraffollamento, dall’ultimo rilevamento del settembre 2009 si calcolano in Toscana 1800 detenuti in più e nei primi 8 mesi dell’anno si contano 9 suicidi in carcere, sui 48 in tutta Italia, e 64 tentativi di togliersi la vita. Ma non si parla solo di sovraffollamento, denunciato da anni e che crea situazioni drammatiche, il risultato dei controlli è anche un degrado dei servizi sanitari: locali fatiscenti, apparecchiature vecchie o fuori uso, attività specialistiche e diagnostiche soppresse. I provvedimenti riguardano un’intesa con il Dipartimento regionale della polizia penitenziaria per individuare gli spazi sanitari all’interno delle carceri e quindi consentire alle Asl lo svolgimento dei servizi. “La sanità regionale ha al centro la persona e la politica è andare incontro alla salute prima ancora di rimediare alla malattia. E la stessa cosa – ha riferito l’assessore Rossi – deve essere fatta anche in carcere”.