Al Sindaco del Comune di Carrara e all’assessore competente

Gent.mo Signor Sindaco, gent.mo assessore,

 

alla mia interrogazione relativa alla sede di GAIA e all’affitto pattuito per i locali attualmente occupati ha fatto seguito nelle scorse settimane un silenzio assordante, interrotto soltanto da un nuovo “avviso di indagine di mercato immobiliare” con cui GAIA ribadisce la ricerca di un immobile da condurre in locazione per adibirlo a nuova sede unica degli uffici amministrativi”. Tutto questo naturalmente non “nel comune di Carrara” dove GAIA ha convenuto a suo tempo di stabilire la sede ma “nella zona litoranea apuo-versiliese”-

Considerato tutto ciò nonché preso atto della confermata arroganza con cui GAIA intrattiene rapporti con il nostro comune e i suoi cittadini, torno a rivolgervi lì’interpellanza già a suo tempo presentata e rimasta senza risposta.

 

Gent.mo Signor Sindaco, gentile assessore,

sul sito di GAIA spa è comparso nei giorni scorsi un annuncio in cui tale società  “ricerca immobile da condurre in locazione per adibirlo a nuova sede unica degli uffici amministartivi e tecnici … di superfice tra i 1.700 e i 2.500 metri quadri”.

La cosa fin qui non susciterebbe alcuna considerazione negativa se non fossimo a conoscenza dei patti parasociali stipulati a suo tempo in cui la sede di GAIA veniva fissata a Carrara mentre il nostro comune, proprio in virtù di tale concessione, calava le braghe su numerosi altri punti e concedeva importanti cariche addirittura a Massa, che con GAIA per sua fortuna aveva ben poco a che fare visto che i cugini d’oltre foce pagano l’acqua due lire proprio perché hanno potuto mantenere il gestore privato.

Stupisce non poco dunque il fatto che nell’annuncio non sia citata in modo esplicito la necessità che l’immobile da adibire a nuova sede di GAIA debba trovarsi all’interno del territorio comunale di Carrara.

Chiediamo pertanto al Sindaco e all’assessore competente  se abbiano o meno intenzione di costringere GAIA a rispettare i patti parasociali a suo tempo stabiliti.

Considerando inoltre che fino ad ora GAIA è stata ospitata in locali di proprietà dell’AMIA (o del Comune di Carrara, ma la cosa non fa alcuna differenza vista la partecipazione azionaria di questa  azienda), chiediamo se fosse stato pattuito un canone di affitto, a quanto ammontasse e se  l’impegno a pagarlo sia stato o meno onorato da GAIA. In caso contrario chiediamo a quanto ammonti il debito accumulato da quest’ultima nei confronti di AMIA (o del Comune) e che cosa si abbia intenzione di fare per riscuotere quanto prima l’eventuale somma dovuta.

Non crediamo infatti che i nostri concittadini sarebbero disposti a sopportare di buon grado di essere ancora una volta beffati da un’azienda di gestione del ciclo integrato delle acque che ha aumentato le tariffe agli utenti in modo assolutamente inaccettabile e da un’amministrazione comunale che a suo tempo ha firmato delle condizioni di partecipazione assolutamente inaccettabili in quanto prevedevano che fossero i carrarini a pagare i consumi dei massessi e i nuovi acquedotti dei lunigianesi e dei garfagnini.

Insomma dopo aver pagato per anni gli investimenti e i consumi di tutti gli altri comuni dell’ATO oggi si ventila la possibilità che i cittadini di Carrara vengano ancora una volta derisi e presi in giro da GAIA. E siccome questo noi non possiamo sopportarlo chiediamo se la maggioranza e l’amministrazione sono invece di parere diverso .

                                                                           Lanmarco Laquidara