È crisi nera anche per gli imprenditori: l’allarme parte da Cna Industria che minaccia di scendere in piazza per manifestare il suo disagio e l’incapacità di farcela senza il supporto della politica locale. Intanto i dati, pesantissimi, che si abbattono su tutti i comparti del settore edilizia, lapideo, meccanica e commercio; nello specifico si registrano cali del fatturato nel manifatturiero (-20 per cento), nelle attività produttive (-25 per cento) e nelle esportazioni (-13,1 per cento). Si parte dall’edilizia che da mesi manifesta segnali preoccupanti con l’aumento esponenziale delle insolvenze; poi c’è la crisi del settore immobiliare di fascia intermedia dai 250 ai 500 mila euro; il mancato pagamento dei lavori da parte dei committenti, spesso anche delle Pubbliche Amministrazioni e a stare davvero male è il lapideo, in particolare il comparto della trasformazione, che sta attraversando dice la Cna una fase disastrosa. In un lungo comunicato interviene il presidente Gino Barattini: “saremo costretti a scendere in piazza, dice, anche se non amiamo le azioni eclatanti, ma non potendo andarcene dal territorio dove siamo insediati, di fronte al continuo disinteressamento della politica, potremmo mettere in atto forme di protesta in grado di bloccare le città. Se chiudiamo, l’Italia si ferma”. Barattini non ha peli sulla lingua neanche riguardo le responsabilità della crisi inaspritasi sul territorio provinciale: “Responsabilità della pubblica amministrazione, cattiva committente e causa dell’imposizione di costosi iter burocratici_ dice il presidente_ ma colpa anche della politica, per la sua mancanza di visione strategica. Cna spende parole anche per i tanti comitati nati in questi anni: “siamo stanchi di essere circondati dai porta bandiere del no; no a tutto e comunque senza proposte alternative. Per Cna dunque la situazione è grave e i tempi dell’ attesa e dei sogni sono finiti. E i prossimi mesi potrebbero vedere manifestazioni di piazza e blocco della produzione, colpi netti al cuore dell’economia apuana