manichino

Provocazione choc nella notte. Alcuni militanti di Lotta Studentesca, infatti, hanno piazzato davanti alle scuole del territorio una cinquantina di manichini per denunciare in maniera spettacolare i disagi che subiscono famiglie e studenti per i costi dei libri di testo e contestare la politica del governo. Stamani alunni, insegnanti, genitori e cittadini che passavano davanti agli istituti, dall’alberghiero di Marina di Massa all’istituto professionale per il commercio Salvetti del centro cittadino, incontravano manichini impiccati a cancelli o a pali o distesi a a terra con sopra volantini di Lotta Studentesca il movimento che fa riferimrnto a Forza Nuova.

 In ogni manichino impiccato c’era un cartello con scritto: “Genitore si impicca dopo le folli spese per l’acquisto dei libri scolastici”. Ma che significato ha questa azione nottuna di protesta? “Sono stati messi due manichini davanti ad ogni scuola — ci ha detto Francesco Mangiaracina, responsabile regionale di Lotta Studentesca, da noi interpellato — : uno, impiccato, raffigura un genitore che non riuscendo a comprare i libri di testo al figlio ha deciso di farla finita. La lotta al caro libri è infatti uno dei punti fondamentali del nostro movimento. L’altro manichino in terra con tegole addosso, ferito, aveva un volantino con scritto ‘Studente ferito da una tegola, grazie Gelmini per i tagli all’edilizia scolastica’. Un modo per formulare una denuncia, perché l’edilizia scolastica è un altro dei punti chiave del programma del nostro movimento”.

 La protesta ieri mattina, al momento dell’entrata in classe, ha suscitato curiosità e dibattito. Si sono, infatti, formati capannelli di professori, genitori e studenti che si sono messi a discutere su quest’iniziativa provocatoria che naturalmente ha diviso sia il corpo docenti che gli studenti. Ma si è trattato di una protesta originale che ha portato sotto i riflettori problemi sentiti dal mondo della scuola.