L’indagine è stata condotta dai carabinieri di Varese Ligure che hanno segnalato alla magistratura il legale rappresentante dell’azienda -oltretutto leader nel settore del biologico – un uomo di 59 anni residente a Milano

Lo yogurt sarà stato anche naturale e biologico ma lo sversamento nel torrente è stato innaturale, non autorizzato e anche inquinante. Per questo motivo il legale rappresentante dell’Ars Food di San Pietro Vara, azienda leader nel settore dei latticini biologici, è stato denunciato all’autorità giudiziaria.


I fatti risalgono a fine agosto quando gli abitanti della zona segnalarono ai carabinieri di Varese Ligure una possibile forma di inquinamento: un torrente che poi si immette nel Vara era stato completamente invaso da del liquido biancastro.

I militari, guidati dal maresciallo Angelino Dagni, si portarono sul posto assieme ad un tecnico del comune di Varese Ligure e ai responsabili dell’Arpal dell’Asl spezzina. Nei giorni seguenti furono eseguite accurate verifiche che stabilirono con certezza che il liquido era fuoriuscito da una tubatura sistemata a monte del torrente. Conduttura che era collegata con il caseificio.

Le analisi dell’Arpal scongiurarono subito il pericolo inquinamento: si trattava di residui della lavorazione dello yogurt proveniente dall’Ars food. In pratica, latte puro e anche pregiato.

Il problema, per i responsabili dell’azienda è che non si era trattato di uno sversamento accidentale: la conduttura non si era rotta, ma era proprio collegata con il torrente. Oltretutto il legale rappresentante dell’Ars Food, R.B., 59 anni, nativo di Genova ma residente a Milano, è finito nei guai perchè le autorizzazioni a scaricare acque reflue provenienti dalla lavorazione del caseificio, c’erano ma erano scadute da alcuni mesi. Una dimenticanza che è costata cara perchè adesso l’uomo si dovrà difendere dall’accusa di scarico abusivo.