Si può parlare di ambiente, di qualità dell’aria o del mare, ma a quanto pare al comune di Massa spetta sempre la bandiera nera. Le cose non vanno meglio se si affronta il tema dei rifiuti, soprattutto dopo i dati lanciati a raffica dalla regione Toscana riferiti al 2008. Solo Siena, col suo 45,43%, supera l’ambito obiettivo del 45% di raccolta differenziata posto dalla normativa nazionale. Non lo raggiungono per poco Lucca (43,05%), Prato (43,02%) e Firenze (39,78%); chiude la classifica regionale Massa Carrara con il solo 26,15%. Dentro gli appositi cassonetti colorati e nelle campane multimateriale sono state depositate 300.649 tonnellate di carta e cartone (34,8% del totale di raccolta differenziata), 166.880 tonnellate di rifiuti organici (19,3%), 102.527 tonnellate di sfalci e potature (11,9%), 76.467 tonnellate di legno (8,8%), 85.132 tonnellate di vetro (9,8%), 36.698 tonnellate di metallo (4,2%), 38.795 tonnellate di plastica (4,5%), 29.674 tonnellate di rifiuti ingombranti (3,4%), 7.545 tonnellate di stracci (0,9%), 4.377 tonnellate di lattine (0,5%), 2.028 tonnellate di rifiuti urbani pericolosi (ad es. pile esaurite) che rappresentano lo 0,2%, ed infine 13.987 tonnellate di altri rifiuti da RD (1,6%).  La raccolta differenziata pro capite annua regionale è stata pari a 233 kg per abitante: anche in questo caso i numeri più bassi vanno alla provincia apuana con soli 168 chili pro capite contro i 305 di Prato.