Approvati i progetti di fattibilità tecnica ed economica da 300mila euro per la manutenzione delle infrastrutture su Lunigiana, piana lucchese, Versilia e costa apuana. Il presidente Ridolfi: “Trattengono anche tonnellate di materiale che altrimenti finirebbero in mare”

C’è una rete di infrastrutture tecnologiche e meccaniche distribuita sul territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Toscana Nord che garantisce l’attività umana, economica, agricola e residenziale tutto l’anno.

Senza gli impianti idrovori, infatti, ampie zone soprattutto della zona di costa che va da Viareggio fino alla provincia apuana si troverebbero sempre sotto al livello del mare. “La loro efficienza e funzionalità è essenziale durante tutto l’anno – spiega il presidente dell’Ente consortile, Ismaele Ridolfi -, non soltanto in occasione di eventi eccezionali. Molti, di fatto, sono in funzione tutto l’anno per mantenere all’asciutto territori depressi, un tempo paludosi, che negli anni sono stati bonificati e destinati a tantissime attività, comprese quelle turistiche. Senza gli impianti idrovori ci sono aree che finirebbero sott’acqua, con la falda poco al di sotto del terreno e che tende ad affiorare. Questo accade in particolare durante le mareggiate, quando i corsi d’acqua non riescono a sfogare neppure la normale portata alla foce. La loro funzione è quindi anche quella di mantenere questi territori asciutti e al sicuro: Marina di Massa e Marina di Carrara, tutta la zona costiera della Versilia e lo stesso lago di Massaciuccoli e zone limitrofe. Basta guardare dall’alto questi territori, dove si trovano aziende, terreni agricoli e tantissime abitazioni, per capire l’importanza degli impianti che gestiamo, circa una quarantina in tutto. Senza dimenticare che ognuno di essi è dotato di sgrigliatori che trattengono quintali e quintali di rifiuti che altrimenti finirebbero in mare e nelle spiagge”.

Sono i numeri a dimostrare nel dettaglio anche quest’ultima importante funzionalità di questa rete di regimazione e controllo delle acque nei corsi d’acqua: a condizioni normali, infatti, le griglie degli impianti idrovori hanno raccolto dalle 180 alle 220 tonnellate di vaglio negli anni che vanno dal 2019 al 2021. Soltanto nel 2022 la quantità è stata notevolmente inferiore, circa 62 tonnellate, ma la causa era da ricercare nell’importante siccità che ha caratterizzato l’anno e che ha comportato anche un minor afflusso di materiale alle griglie degli impianti.

Mantenere questi impianti efficienti e funzionali rappresenta una delle principali missioni del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che proprio per questo ha approvato nei giorni scorsi il Progetto di fattibilità tecnica ed economica elaborato dall’unità operativa ‘Infrastrutture tecnologiche’ per la manutenzione ordinaria mettendo a disposizione oltre 300mila euro suddivisi fra i vari interventi.  

Ci sono 40mila euro destinati alla progettazione e manutenzione ordinaria in appalto degli impianti di cui 13mila vanno al Brugiano, altri 14mila sul territorio di Massa mentre altri 13mila euro vanno alle spese di progettazione relative agli interventi che potrebbero essere effettuati nel corso del 2024. A bilancio oltre 75mila euro destinati all’accordo quadro per manutenzione ordinaria, straordinaria e assistenza da remoto per il telecontrollo degli impianti e poco meno di 85mila euro per le spese che dovessero rendersi necessarie durante l’anno. Le restanti somme vanno a interventi di verifica e gestione, dagli impianti elettrici ai dispositivi antincendio fino alle concessioni per ponti radio e telecontrolli.

Gli impianti idrovori del Consorzio sono presenti in Lunigiana, Piana di Lucca, Versilia e costa apuana.

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