La Rete delle Associazioni e dei Comitati contrari al biodigestore del Cermec Spa ha rivolto una lettera aperta ai sindaci dei 100 Comuni di Retiambiente, segnalando la decisione del consorzio di Valdossola, composto da 75 Comuni, di riflettere sul progetto e rinunciare al biodigestore. La decisione è stata presa nonostante la disponibilità di finanziamenti dal Pnrr per il progetto.

La “Rete delle Associazioni e dei Comitati contrari al biodigestore del Cermec” ha evidenziato che la Conferenza dei servizi della Regione Toscana ha recentemente dato parere favorevole al progetto per installare un biodigestore a Massa, in area Cermec Spa, con capacità di trattare 97.500 tonnellate/anno di rifiuti organici. Tuttavia, la “Rete” critica il fatto che questo processo autorizzativo sia avvenuto senza un adeguato coinvolgimento delle parti interessate e senza un confronto costruttivo sulle alternative al biodigestore.

In particolare, viene sollevata la questione della sostenibilità economica del biodigestore, con il riconoscimento che la produzione di biometano richiede consistenti incentivi statali e presenta rischi ambientali legati alle emissioni di odori e inquinanti atmosferici. Inoltre, si evidenzia che questo processo impedisce il recupero di materia organica preziosa per la produzione di compost.

La “Rete” è preoccupata anche per le spese necessarie per la bonifica dell’area Sir del Cermec Spa, essenziale per l’avvio del progetto. Si chiede chi coprirà queste spese e come verranno finanziate. La “Rete” ha espresso dubbi sulla trasparenza dei piani finanziari e ha richiesto maggiori dettagli sui costi e sulle tariffe di conferimento dei rifiuti, che influenzano direttamente i cittadini.

Infine, la “Rete” solleva dubbi sulla tempistica del progetto, considerando la possibilità di imprevisti durante la bonifica dell’area e la necessità di concludere tutto entro il 2028.

In conclusione, la “Rete delle Associazioni e dei Comitati contrari al biodigestore del Cermec Spa” esorta i sindaci e le autorità competenti a fornire chiarezza sui finanziamenti, a considerare le alternative al biodigestore e a garantire trasparenza nei processi decisionali relativi al progetto.