Sono passati 3 anni e ora potrebbe finalmente avvicinarsi una risoluzione al contenzioso sull’inquinamento della falda sotto l’area ex Farmoplant, con il Consiglio di Stato che ha fissato la data dell’udienza pubblica per la discussione del ricorso presentato da Edison.

Questo ricorso contesta e chiede l’annullamento della sentenza del Tar di Firenze del novembre 2020, che stabiliva la (co)responsabilità dell’azienda nell’inquinamento della falda di Massa Carrara, in quanto erede della Farmoplant attiva fino agli anni ’90.

A maggio 2021, il Consiglio di Stato aveva respinto la richiesta di sospensione cautelare della sentenza del Tar, motivando che il pregiudizio economico paventato da Edison era recessivo rispetto alla necessità urgente di procedere con la bonifica.

Il Tar, nella sentenza del novembre 2020, aveva già considerato l’azienda erede di Farmoplant (co)responsabile dell’inquinamento della falda, ordinandole di rispettare le disposizioni del Ministero dell’Ambiente, che prevedevano la presentazione di un progetto di bonifica entro 6 mesi.

Al ricorso al Consiglio di Stato si sono costituiti Arpat, Regione Toscana e Comune di Massa. Quest’ultimo ha scelto come legale Domenico Iaria del foro di Firenze, affidandosi anche al geologo Andrea Piccinini, esperto che ha già preso parte alla campagna di analisi dell’inquinamento della falda.

La vicenda, fatta di sentenze e ricorsi, si è protratta fino ad oggi. Recentemente, Arpat ha deciso di rescindere l’incarico professionale con un legale esterno per affidarsi all’avvocatura interna della Regione Toscana. Il giudizio di merito è atteso nella seconda settimana di maggio.

Questa situazione coinvolge direttamente il Ministero dell’Ambiente, poiché l’individuazione del responsabile dell’inquinamento della falda è essenziale per richiedere la compartecipazione alle spese per il progetto di bonifica, approvato e messo in gara da Sogesid per un valore di circa 10 milioni di euro, Iva esclusa.