Il primo Capodanno da giovani adulti non ancora maggiorenni, un’occasione per uscire con le amiche e festeggiare, è stato rovinato da un terribile evento nella vita di Maria (nome di fantasia), una giovane nella provincia di Massa-Carrara. Avevano organizzato di stare insieme per festeggiare e poi di tornare a casa di una delle tre amiche che le ospitava.
Dopo una serata di festa in un locale affollato sulla costa apuana, Maria e le sue amiche sono uscite con alcuni ragazzi che avevano appena conosciuto. Il gruppo si è diviso, e sulla spiaggia dietro al locale, Maria avrebbe subito una violenza sessuale.
Il racconto di questa brutale esperienza è emerso solo il giorno successivo quando, ancora sotto shock, Maria è tornata a casa. I genitori, notando il cambiamento d’umore della figlia, hanno iniziato a fare domande e, pezzo dopo pezzo, hanno appreso dell’orrore che Maria aveva vissuto sulla spiaggia.
La famiglia ha immediatamente preso provvedimenti: Maria è stata portata in ospedale, dove ha ricevuto cure mediche e supporto psicologico. I genitori hanno anche informato i carabinieri, che ora conducono un’indagine sull’incidente.
Le indagini per il momento si stanno concentrando sull’esame delle registrazioni delle telecamere di sicurezza del locale, nonché la possibilità di sostanze stupefacenti (“droga dello stupro”) nei drink.
Questa storia solleva anche la questione della sicurezza nei locali notturni lungo la costa apuana e sottolinea l’importanza di un personale di sicurezza qualificato, inoltre vuole evidenziare questo problema e sottolineare l’importanza di una sorveglianza più attenta e rigorosa in questi luoghi frequentati da giovani.