La provincia scivola giù nella classifica del Sole 24 Ore e torna a essere una delle peggiore nella ‘mappa’ delle 107 province italiane: ora è al 72° posto finale, Va precisato che stiamo parlando di tutta la provincia, che comprende 17 Comuni, l’area di costa (Massa, Carrara e Montignoso) e l’entroterra della Lunigiana.
Ognuno contribuisce alla classifica finale elaborata all’interno della 34ª edizione dell’indagine del Sole 24 Ore sui territori più vivibili. Siamo nelle ultime 40 posizioni che anche quest’anno registra una concentrazione di province del Mezzogiorno e in cui finiscono nove province del Centro o del Nord, fra cui Massa Carrara.
Andiamo a vedere nel dettaglio i valori principali per il nostro territorio fra i pochi top e tanti flop.
Per ricchezza e consumi perdiamo 11 posizioni e finiamo al 61° posto, comunque dignitoso: nella ‘media’ per il valore aggiunto per abitanti e depositi bancari delle famiglie consumatrici, raggiungiamo addirittura il 39° posto nella voce ‘spesa per il consumo di beni durevoli’.
Secondo posto per la percentuale di popolazione con crediti attivi sul totale dei maggiorenni (63%) mentre la media nazionale è del 51,4% perdiamo tantissime posizioni per la vendita degli immobili: qui ci vogliono 7,5 mesi rispetto alla media di 5,3 italiana (96° posto). D’altronde siamo anche uno dei territori dove il valore delle case non è sceso neppure durante gli anni più bui mentre i redditi sono rimasti fermi. Infine male anche per l’inflazione indice generale da settembre 2022: 6%, rispetto al 5,3 di media (80 posto).
Una debacle in ‘affari e lavoro’, 99° posto in calo di 20 posizioni. Tutti indicatori negativi: 97° posto per startup innovative, 103° per imprese che fanno ecommerce (e questo dato dovrebbe far riflettere sulla crisi del commercio in città), 106° cioè penultimi per imprese giovanili, 102° per la differenza percentuale della retribuzione media annua fra donne e uomini pari al 37%.
Si salva solo l’export, tanto per cambiare considerati i pesi specifici di lapideo e Baker Hughes, al 33° posto per il rapporto percentuale tra esportazioni di beni verso l’estero e valore aggiunto. Stabile il reparto giustizia e sicurezza, 63° posto, dove come indicatore top troviamo le denunce ogni 100mila abitanti di riciclaggio e impiego di denaro (7° posto), il flop sono le denunce per incendi ogni 100mila abitanti, 101°.Perdiamo 17 posizioni nella classifica demografia e società (83° posto) dove si evidenzia un tasso di fecondità, nati vivi per donna, da regressione demografica: 1 solo, posizione 92°. Un valore che si associa poi all’indice di dipendenza strutturale ossia residenti in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) ogni 100 in età attiva (15-64 anni) che ci vede al 95° posto. Ambiente e servizi, non ci spostiamo dal fondo classifica: 80° posto.
Fra i valori peggiori la qualità della vita degli anziani perché mancano orti urbani, biblioteche, farmaci, infermieri, 105° posto; male anche l’illuminazione pubblica sostenibile ossia punti luce a led, in percentuale sul totale nel comune capoluogo: solo il 3%, 94° posto.
Una curiosità: siamo penultimi (106ª posizione) nella classifica degli amministratori comunali con meno di 40 anni (19). La media è 27.
Il piazzamento migliore ce l’abbiamo in cultura e tempo libero: 30° posto, in salita di 3 posizioni. Cosa ci salva? Il numero di bar, in pratica ce ne sono 3,8 ogni 1000 abitanti, e 8° posto, e le librerie, primi in classifica con 16 ogni 100mila abitanti.
-La Nazione-