La lettera indirizzata dal sindaco al segretario della Camera del lavoro è una vera oscenità.
Il malfermo testo è occupato nella parte iniziale da un delirante appello al rispetto delle regole e delle istituzioni, formulato da un soggetto che gia’ dal principio del consiglio comunale ha tenuto un atteggiamento che di istituzionale aveva ben poco. I tanti cittadini che via via prendevano posto nella sala X aprile, preoccupati per le sorti della loro attività e del loro posto di lavoro, infatti, sono stati accolti da un sindaco che , alla loro vista, ridacchiava , li fotografava, per poi, infine, negare loro la facoltà di parlare. Cotanto atteggiamento non poteva che provocare la legittima accalorata reazione del pubblico che ,comunque,si è limitato a fischiare e chiedere di essere ascoltato.
Il Sindaco Francesco Persiani conferma con questa leggerezza di non aver capito che è stato lui ad aver violato le regole di fondo di una democrazia, che si basano sul dissenso e sulla critica. Dimostra anche di non aver capito la gravità della sua espressione con cui ha giustificato l’assalto alla Cgil di Roma. Per questo si scaglia contro il segretario Del Vecchio che ha avuto il torto ai suoi occhi di avergli ricordato che un sindaco non si comporta così.
Ma il vero tema è che Persianl non sa proprio cosa voglia dire fare il Sindaco, perché un sindaco non avrebbe portato in consiglio una variante iniqua e devastante per il tessuto cittadino: tanto illegittima e devastante che non ha avuto neppure il coraggio di presentare in Consiglio, chiudendosi in un incredibile mutismo. Ma ormai dovremmo essere abituati a tutto; varianti ad personam, girandole di dirigenti, progetti scombinati e festival di incarichi.
Dovremmo essere abituati soprattutto a sapere che la migliore capacità che Persiani possiede è un lacrimoso vittimismo, abbinato ad una buona dose di arroganza che, questa volta, ha scaricato addosso a Nicola Del Vecchio che merita tutta la nostra solidarietà.
Enzo Romolo Ricci
Gabriele Carioli
Daniele Tarantino
Giovanna Santi
Stefano Alberti
Dina Dell’Ertole
Ivo Zaccagna
Daniela Bennati