I fatti del Consiglio di Lunedì sono estremamente preoccupanti. Come ex Consigliera avevo già avuto l’occasione di assistere ad altri momenti di prepotenza politica dell’amministrazione di cdx che nulla avevano a che vedere con l’esercizio democratico di una maggioranza.
Con l’atto di adozione della Variante richiesta dal Gruppo Sogegross, attivo nella grande distribuzione alimentare, l’indegnità si è nuovamente manifestata.
Le motivazioni con cui l’assessora Rossetti ha sostenuto il consenso a questa variante della destinazione da Artigianale/industriale a commerciale del lotto, sono state prive di consistenza: i nuovi posti di lavoro, la lotta al degrado dell’area e il rilancio ha inteso far credere che fossero possibili esclusivamente con questo insediamento, sorvolando intenzionalmente sulle alternative a carattere industriale/artigianale ricevute per quell’area che avrebbero potuto non solo raggiungere gli stessi obiettivi, ma addirittura notevolmente migliorarli?
Non si è voluto tener conto delle ripercussioni che dovranno inevitabilmente subire le aziende di vendita all’ingrosso già avviate e presenti sul nostro territorio che dovendo rivolgersi allo stesso mercato potenzialmente soccomberanno di fronte all’offerta della grande distribuzione, come succede ai negozi di fronte agli altri colossi.
Contrarietà alla variante era stata espressa anche dagli enti che compongono il Consorzio ZIA, Camera di Commercio, Autorità portuale, Comune di Carrara, che con Massa condivide l’obiettivo del comprensorio industriale, la Provincia e la Regione. Persino le Associazioni di categoria e i Sindacati avevano chiesto di non procedere con questo cambio di destinazione e la minoranza ha cercato in tutti i modi di indurre un ripensamento.
Bisogna poi sperare che togliere spazio ai progetti avanzati dal settore della nautica non induca le aziende a delocalizzare, sarebbe un altro duro colpo all’occupazione diretta e all’indotto, di cui saranno eventualmente responsabili i consiglieri di maggioranza che hanno approvato l’atto in un mutismo servile.
Il Sindaco, nonostante pochi giorni fa avesse presentato le sue linee programmatiche che indicavano tutt’altri obiettivi per la zona industriale, senza alcun coraggio di proferire parola per rendere pubbliche le sue ragioni a favore della Variante, è rimasto impassibile di fronte agli appelli giunti da chi probabilmente ci rimetterà il lavoro, lamentandosi, solo a Consiglio sfollato, della violenza di alcune parole usate, arrivando persino a riprendere i presenti con il suo telefonino, paventando ritorsioni e agitando ancor di più gli animi.
Il Presidente del Consiglio ha poi dimostrato di non essere all’altezza del ruolo che ricopre e ponendosi a pari merito con il suo predecessore che tanto aspramente ha giudicato nell’ombra della minoranza di cui faceva parte. Oltre ad ignorare profondamente le disposizioni del Regolamento, ha dimostrato, una volta di più, di non perseguire la terzietà, ma di rispondere a ciò che gli viene richiesto dal Sindaco, seduto al suo fianco.
Pretende che gli altri rispettino le regole, che recita tronfiamente, ma è il primo a calpestare il Regolamento quando non mette in votazione le richieste dei consiglieri, come quella avanzata dalla consigliera Daniela Bennati, di sospendere il Consiglio per permettere ai grossisti presenti di esporre le loro preoccupazioni, arrogandosi una competenza che spetterebbe al Consiglio.
Perché si sono chiesti tutti e tutte? Ciò che è accaduto corrobora l’idea che questo Sindaco e tutta la sua Giunta siano impegnati ad assumere decisioni senza porre attenzione agli interessi dei massesi.
Luana Mencarelli coordinatrice Provinciale M5S