La piccola frazione di Caglieglia entra nella geografia casearia del BelPaese.
Il “Talecapra” de “Il Fornello” di Caglieglia vince la quinta edizione del concorso nazionale “Formaggi in Fattoria”. Nuova affermazione per l’azienda di allevamento di capre massese ambasciatrice dell’agricoltura di montagna e protagonista dei mercati di Campagna Amica che al prestigioso concorso Caseus che si è tenuto a Padova è riuscita a portare a casa oltre al primo posto per il “Talecapra” (taleggio) anche un secondo posto per un altro formaggio caprino molto apprezzato: la robiola. E così, con queste nuove affermazione, la piccola frazione ai piedi delle Alpi Apuane entra di diritto nella geografia del mondo caseario del Bel Paese. Una bella soddisfazione per Ilaria Mignani ed il marito Stefano Benassi che all’ombra dell’antico affresco della Madonna del Carmelo coltivano la grande passione per i formaggi.
I formaggi della piccola azienda massese sono il frutto del latte di una ventina di esemplari capre camosciate che pascolano libere nelle montagne tra Caglieglia e Casette. Dai caprini freschi con erbe di montagna alla cacioricotta (né formaggio né ricotta), dal blu di capra alle croste fiorite, dagli stagionati in grotta fino alla caciotta normale e al formaggio con il pepe: ce ne per tutti i gusti. “I loro formaggi non nascono causalmente ma sono frutto di tanto lavoro, una straordinaria abnegazione e della ricerca della qualità in un contesto, come quello montano, che non è mai facile ne agevole. – spiega Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara – Il successo ai concorsi si traduce, ancora prima, nel successo con i consumatori e nei mercati di Campagna Amica che l’azienda presidia stabilmente ogni settimana partecipando anche alle tanti iniziative fuori provincia”.
Le capre del Fornello sono sottoposte a mungitura due volte al giorno, alle 6 la mattina e nel tardo pomeriggio per una piccola produzione di quarantina di litri al giorno. “Le capre vengono munte alle 6 la mattina – spiegano Ilaria e Stefano– dopodiché vengono mandate fuori, in giro in genere ad una altitudine di 800, mille metri. Mangiano le cime delle piante e non, come le pecore, per terra quindi sono più pulite delle pecore e il loro latte è molto più pregiato. Non a caso una volta si era soliti tenere una capretta per fare il latte da dare ai bimbi, perché il latte di capra è più digeribile, meno grasso e con più vitamine e si avvicina di più al latte materno. I formaggi. Sono la nostra grandissima passione. Vogliamo continuare a migliorarci e migliorare i nostri prodotti”.