La fase in cui la Toscana rischia maggiormente di essere interessata da forti temporali è quella della mattina di giovedì 19 ottobre. Le zone che rischiano di più, nello specifico, sono quelle settentrionali. Infatti l’allerta arancione della Protezione civile riguarda le province di Lucca, Massa-Carrara, Prato, Pistoia, Pisa, Livorno e Firenze. In queste zone, nella prima parte di giovedì, sono attesi “eventi con effetti diffusi, molto intensi, persistenti, pericolosi a scala sovracomunale, associati a danni gravi e diffusi”, come si legge sul sito del Centro funzionale regionale. Fenomeni intensi che potrebbero verificarsi – solo nella parte più a nord della regionegià dalla serata di mercoledì 18.

TEMPORALI A “V”

Al momento le carte metereologiche mostrano buone possibilità di temporali forti tra la tarda serata di mercoledì 18 e la mattina di giovedì 19 su Spezzino e medio-alta Toscana, in sconfinamento con piogge abbondanti anche verso l’Emilia. Il rischio è che si tratti di un temporale cosiddetto a “V”, per la convergenza tra il vento di scirocco (umido, forte e caldo) in risalita lungo il Mar Ligure e la Tramontana (asciutta) sulla Liguria di Ponente. Ma cos’è il temporale a “V” e perché può avere effetti anche devastanti? I sistemi temporaleschi a “V”, meglio classificati con il termine di “V-Shaped”, sono dei potenti sistemi temporaleschi a mesoscala, di tipo lineare. La caratteristica di questi temporali, che assumono un carattere autorigeneranti quando transitano sopra un ampio tratto di mare, con temperature delle acque superficiali piuttosto miti (ma non per forza calde), è quella che nella parte più meridionale, lungo la punta della “V”, lì dove si verificano le precipitazioni più forti, si possono presentare pure degli elementi “supercellulari”, con intensa rotazione, particolarmente avvezzi per lo sviluppo di fenomeni vorticosi, da non confondere però con le “Supercelle” classiche. In genere si formano in presenza di forti aeree d’instabilità, lungo il settore caldo (flusso pre-frontale) di una circolazione depressionaria, strutturata nei medi e bassi strati, o nel ramo ascendente di una lunga saccatura, che affonda direttamente dalle alte latitudini, attivando sul lato orientale di quest’ultima un intenso flusso di correnti meridionali a tutte le quote, con notevoli velocità nella media e alta troposfera (flussi in genere da Sud, S-SO e SO). Questi temporali sono molto temuti, soprattutto durante la navigazione aerea, a causa delle violentissime turbolenze che possono propagare anche al di fuori dei Cumulonembi. Le celle più intense stanno proprio lungo il vertice della V, sul versante Sud o Sud-ovest, dove si concentrano i fenomeni più violenti ed estremi, con piogge torrenziali e attività elettrica a fondoscala.

VENTO

Una forte mareggiata è inoltre possibile tra lo Spezzino e la medio-alta Toscana a cavallo tra venerdì e sabato, quando le onde potrebbero arrivare fino a 6-7 metri. Venti tra 80 e 120km/h distesi per 18-24 ore su un’area di circa mille chilometri.