Come Presidente di un’associazione (Italia Nostra Apuo – lunense) che difende il patrimonio
storico, artistico e naturale della nazione, non posso non essere d’accordo con i carrarini che
difendono l’ospedale monoblocco.
Come figlia del Dott. Luigi Biso, un tempo direttore del sanatorio di Monterosso e poi primario di
medicina, sento una gran tristezza per ciò che sta succedendo a Carrara riguardo alla sanità.
Non entro in particolari tecnici (non ne sono in grado), né nella bagarre partitica politica da cui
Italia Nostra si è sempre tenuta lontana.
Italia Nostra, che difende il patrimonio storico della nazione, deve intervenire in difesa di un
ospedale importante che ha fatto la storia di Carrara. Il così detto “ospedale nuovo” costruito con
la volontà e i soldi dei carrarini, era il fiore all’occhiello della nostra città.
Venivano da tutta Italia per farsi curare a Carrara. Mi ricordo l’editore Giulio Einaudi che venne da
Torino per farsi operare a Carrara e Franco Fortini da Milano, insieme ad una grande folla di malati
del sud italia che venivano a farsi curare dal grande Sicari. C’era il Prof. Ferrari per la ginecologia,
il Prof. Guzzinati per gli occhi. Per la tiroide si andava fiduciosi dal Dott. Figaia, per i polmoni da
mio padre.
Tanti medici illustri hanno fatto la storia dell’ospedale che era moderno, accogliente, con una
equipe infermieristica ben preparata. Noi carrarini eravamo fieri del nostro ospedale e ci
sentivamo tranquilli e sicuri.
Ma i tempi cambiano, la sanità diventa un’azienda e sorge il moderno bellissimo ospedale di
Massa, il NOA, dove, solo entrando, si rimane abbagliati dalla ricchezza e bellezza dei marmi.
Panta rei, tutto scorre, ed è giusto che sia così. Ma cosa rimane a Carrara come servizi sanitari?
Sempre meno… sempre meno. A distruggere si fa presto, ma a ricostruire?
L’epilogo di questa scelta sconsiderata di eliminare il monoblocco non può che essere la fine della
città di Carrara, già privata del Teatro Verdi e delle scuole secondarie superiori, tanto da rischiare
di rimanere un’anonima città estrattiva a beneficio di pochi, priva di vitalità culturale ed
economica.
Per ciò aderiamo come Italia Nostra alla fiaccolata che si terrà il 18 agosto. Difendiamo il nostro
ospedale.
Emanuela Biso
Pres. Italia Nostra – sez.Apuo Lunense –