”In altri tempi tale scandalosa situazione avrebbe innescato una inchiesta parlamentare per comprenderne le giuste ragioni ed eventualmente punire i responsabili di tale assegnazione indebita di danaro pubblico. Un Appello della REA – Radiotelevisioni Europee Associate e l’’Associazione delle Emittenti Locali della UE – all’intero Parlamento e a tutte le forze politiche affinché si faccia chiarezza su un provvedimento di legge di tipo monarchico-borbonico che uccide i fondamentali valori Costituzionali”. Federcontribuenti: ”la durissima e giusta accusa non può lasciare indifferenti nessuno di noi”. REA: ”il DPR 146/ 17 viola gli articoli 21 e 41 della Costituzione comprimendo sia la liberta‘ di comunicazione che la libertà delle aziende.

Ha prodotto la perdita di oltre 2.500 posti di lavoro oltre ai 1.000 cassaintegrati al netto dell‘indotto che occupa altri 4.000 addetti (aziende di produzione e manutenzione di apparati, agenzie stampa, giornalisti esterni, lavoratori a partita iva).”

Sappiamo chi comanda, perché sono quei pochi che hanno potere politico ed economico. Loro ci dicono cosa pensare, cosa mangiare, quali prodotti acquistare e lo fanno attraverso il martellamento quotidiano su tv, radio, giornali e attraverso le Leggi che emanano.

La REA è durisima nella sua arringa che non lascia traccia alla diplomazia e alla ipocrisia, punta il dito e accusa: ”l’aspetto ancor piu‘ mostruoso, vergognoso, disumano, è che sono stati stanziati dai Governi 70 milioni di euro in due tranche (50 nel 2020 + 20 nel 2021) in favore sempre della nota élite milionaria, per far fronte (poverini!) alla emergenza sanitaria da pandemia per la quale “nessuno doveva rimanere indietro”.

Invece sono state dimenticate 450 piccole e medie radiotv lasciate a zero euro di aiuti perché escluse dallo sbarramento imposto dalDPR 146/17 per poter calmierare il sofferto azzeramento della pubblicita‘ relativa agli anni 2019 e 2020. E’ semplicemente scandaloso che in una legge dello Stato si sia potuto inserire l’interesse privato di una società a fine di lucro come Auditel, partecipata da RAI al 33%, RTI al 26,7%, La7 al 3,3%, Confindustria al 3% tutte in conflitto d’interessi con locali. Pertanto, si propone che il dato Auditel venga depennato dalla Piattaforma Sicem come requisito premiante e che i circa 25 milioni di euro/anno risparmiati vengano investiti “ per la promozione del pluralismo” a beneficio degli FSMA televisivi in grave difficolta‘ per far fronte agli esosi canoni di affitto della capacità trasmissiva imposti attraverso il duopolio RAI e El Towers (leggasi Mediaset).

Sul versante dell’emittenza locale tutto il comparto è in fortissima tensione per la imminente chiusura di decine e decine di televisioni in tutta Italia alle quali, oltre al mancato sostegno economico dello Stato, dopo mezzo secolo di vita vissuta all’insegna della libertà d’informazione e d’impresa, viene negato lo spazio frequenziale per continuare ad esistere e garantire il pluralismo dell’informazione in ambito locale, il lavoro e la formazione dei giovani avviati al mondo televisivo.

Conclude Federcontribuenti: ”sottoscriviamo ogni parola e richiesta proposta dalla REA. Stanchi di doverci sempre trovare davanti all’urgenza di difendere i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, stanchi di questa elitè mai combattuta, stanchi di doverci sempre difendere dai poteri forti che legandosi tra loro non fanno altro che violare la natura stessa di uno Stato democratico senza che le sentinelle muovano dito”.

-FEDERCONTRIBUENTI-

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