“Il momento per la politica locale di dimostrare la piena solidarietà e vicinanza ai lavoratori di Sanac era lunedì, con un atto di Consiglio comunale che doveva e poteva integrare completamente il documento letto pochi minuti prima dai rappresentanti sindacali della fabbrica e garantire la piena partecipazione della politica alle future manifestazioni a difesa del diritto al lavoro. E invece, quello che è uscito da Sala X Aprile è stato un testo pasticciato e di conseguenza imbarazzante.”
A parlare sono i consiglieri del M5S, Paolo Menchini e Luana Mencarelli che aggiungono: “Le dichiarazioni che si stanno susseguendo, delle varie forze politiche, per cercare di scaricare sugli avversari quanto accaduto, non fanno che trasformare questo imbarazzo in vergogna, perché la politica invece di focalizzarsi sul problema, e magari tentare di risolverlo, cosa fa? Litiga.
Sanac è la cartina tornasole di un sistema economico (e finanziario) malato e gli elementi ci sono tutti: c’è una multinazionale, Alceror Mittal, che continua a fare profitti, tanto che nei primi sei mesi dell’anno chiude con un utile netto di oltre sei miliardi di dollari, c’è l’intervento (multimilionario) della Stato che insieme a Mittal costituisce un’azienda, Acciaieria d’Italia, per la produzione e la trasformazione dell’acciaio, c’è la delocalizzazione della produzione con Acciaierie d’Italia che anziché rifornirsi da Sanac compra i refrattari all’estero mettendo in ginocchio sia lo stabilimento massese che gli altri del gruppo.
Il documento letto in Consiglio comunale dai lavoratori Sanac iniziava con: “Il tempo delle attese è scaduto” e si concludeva con un grido: “Ministro Giorgietti servono atti concreti e conseguenti”. Non c’è altro da aggiungere.”
Luana Mencarelli
Paolo Menchini
M5S Massa